Super Virtus, trionfo e ritorno in Eurolega

I bianconeri con una prova magistrale di Teodosic, mvp della finale, superano il Bursaspor e conquistano con merito l’EuroCup

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Virtus Bologna

80

Bursaspor

67

SEGAFREDO : Tessitori, Cordinier, Mannion, Belinelli 12, Pajola, Hervey 4, Jaiteh 13, Shengelia 5, Hackett 1, Sampson 11, Weems 13, Teodosic 21. All. Scariolo

BURSASPOR: Holland 10, Sezgun ne, Olzalp ne, Needham 11, Turen, Batuk ne, Al 3, Bitil 12, Andrews 6, Hayes 11, Olmaz ne, Dudzinski 14. All. Alimpijevic

Arbitri: Pukl, Panther, Perez.

Note: parziali 25-12; 41-31; 62-53. Tiri da due: Virtus Bologna 2139; Bursasport 1527. Tiri da tre: 928; 626. Tiri liberi: 1116; 1924. Rimbalzi: 44: 30.

di Massimo Selleri

La Virtus saluta il purgatorio dell’EuroCup ed entra nel paradiso dell’Eurolega. Tanto vale la conquista di questo trofeo davanti a 10mila persone che, tra l’altro, non hanno mai smesso di sostenere la squadra allenata da Sergio Scariolo. Un Eden meritato per quello che la società ha fatto in questi anni: tanti investimenti non a caso ma mirati per riportare la gente sugli spalti e per ridare non solo alla V nera, ma a tutta Basket City quella sensazione di prima della classe che mancava dagli inizi del secolo.

Questa finale vinta dice anche che tra le tante scelte fatte quella più azzeccata è stata quella di affidare la panchina bianconera a Sergio Scariolo che, dopo una stagione di patimenti ha fatto in modo che i suoi giocatori arrivassero pronti a questo appuntamento. Non è solo una questione di forma fisica, ma anche di convinzione con cui la Segafredo è scesa in campo e ha affrontato questo impegno.

L’esempio più lampante è la gestione di Marco Belinelli e di Milos Teodosic che nelle uscite precedenti sono stati tenuti un po’ frigorifero e che, invece, questa partita l’hanno gestita da protagonisti.

C’è stato un lavoro su tutti e il fatto che JaKarr Sampson abbia infilato 11 punti con 5 rimbalzi ne è la dimostrazione più evidente. Piombati a -15 (40-25) i turchi non si danno per vinti e arrivano a dimezzare lo svantaggio (50-43).

In campo volano le briscole profetizzate da Daniel Hackett e anche quando gli ospiti provano ad esasperare la bagarre i virtussini hanno la maturità per non cadere nella trappola. In serbo la parola "vodacopora" vale molto di più della sua traduzione italiana "capobranco" e comunque stiano le cose è l’etichetta perfetta per Teodosic che con due triple rimette le cose in ordine (58-43). Di minuti da giocare che ne sono ancora 12’ e giustamente il Bursa prova a utilizzare tutte le sue carte, ma è difficile schiacciare definitivamente un avversario che è sostenuto da una intera Arena. Eppure sul 64-59 qualche dubbio giustamente c’è, ma dopo il time out di Scariolo arriva il canestro di Kevin Hervey e una difesa che non lascia più tanto spazio agli avversari. Ora la partita si è spostata sotto canestro con la variante Belinelli che firma il + 11 (73-62) a 4’44"dalla fine. La sabbia dentro la clessidra inizia ad essere poca e la parola fine la mette il solito Teodosic nel firmare il nuovo + 13 (80-67). La gente canta, i giocatori in campo sparano gli ultimi colpi in attesa della festa che si sono guadagnati. Scariolo vuole la standing ovation per lo stesso Milos e per Kile Weems, un altro che di lavoro ne ha fatto parecchio per vincere questa finale.

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