Virtus e Scariolo: la missione è l’Eurolega

L’ad Baraldi ufficializza il ritorno del tecnico bresciano alla V nera. Firmato un accordo triennale, il primo obiettivo è vincere la coppa

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di Massimo Selleri

Sergio Scariolo è l’allenatore della Virtus. L’ufficialità, attesa da qualche giorno, è arrivata ieri a mezzogiorno con una nota firmata dall’amministratore delegato della V nera Luca Baraldi. Il contratto sottoscritto dal coach spagnolo ha durata triennale, con un’uscita tra il secondo e il terzo anno. Questa è la terza vota che Scariolo arriva a Bologna, la prima esperienza fu lunga e fu sulla panchina della Fortitudo dal 1993 al 1996, la seconda fu brevissima e durò circa tre settimane, dato che la V nera di Marco Madrigali non riuscì a iscriversi e ora è tornato, probabilmente anche per prendersi una rivincita, alla corte della società del patron Massimo Zanetti. La prima sfida sulla panchina bianconera è quella di riportare il club in Eurolega. L’unico modo è quello di vincere l’EuroCup, a cui parteciperanno anche Trento e Venezia, traguardo che in questa stagione è stato solo sfiorato, ma non raggiunto. Anche in questa stagione basterà raggiungere le finali. Anche per questo motivo la società ha salutato Sale Djordjevic, con cui il tecnico bresciano ha vinto un titolo spagnolo nel 2000 quando l’allora giocatore serbo era il play del Real Madrid. Scariolo si è ripetuto anche nel 2006 a Malaga per un legame con la Spagna che sembra essere indissolubile, oltre che vincente, tanto che è tuttora il ct della nazionale iberica, con cui ha vinto i campionati del Mondo 2019, una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra del 2012, un bronzo a quelle di Rio del 2016, e 3 titoli europei. La conclusione di questo palmares, sicuramente incompleto, dato che mancano lo scudetto vinto con Pesaro a soli 29 anni o le due Coppe del Re conquistate in Spagna, è che se la Virtus cercava un allenatore vincente non si può dire che non l’abbia trovato.

Prima di accettare la proposta della V nera faceva parte dello staff tecnico dei Toronto Raptors, franchigia che ha vinto l’anello Nba nel 2019, e nel congedarsi ha ringraziato tutti per quanto imparato in un’esperienza durata tre stagioni. Parole importanti per chi a 60 anni ha ancora la voglia di mettersi in discussione.

Da dove parte la Virtus è una domanda la cui risposta è molto articolata. Sicuramente dalla coppia Alessandro Pajola e Marco Belinelli, un duetto ben assortito dato che si tratta del più giovane che del gruppo che va ad unirsi al più vecchio. Poi i frequenti contatti che il club ha con Milos Teodosic fanno ben sperare sulla possibilità che il fuoriclasse serbo possa rimanere a Bologna. Certi della permanenza sono anche Amedeo Tessitori e Amar Alibegovic. Poi iniziano i dubbi. E’ prerogativa di Scariolo decidere se presentare una proposta di rinnovo a Kyle Weems e a Vince Hunter. C’è, invece, uno stallo sulla trattativa che vedrebbe la permanenza del capitano bianconero Giampaolo Ricci. Le due parti stanno dialogando, ma al momento l’accordo non c’è. Per ragioni puramente economiche si è deciso anche di proporre ad Awudu Abass di spalmare il suo contratto su più anni, in caso contrario la V nera sarebbe pronta ad uscire dall’accordo con l’ala comasca.

Dopo aver portato Teodosic nel 2019, Belinelli nel 2020, la Virtus sta anche alla finestra per quello che riguarda Nicolò Melli. Spetta al lungo reggiano decidere se tornare in Europa o se continuare a giocare negli Usa. Nel caso tornasse nel vecchio continente, la V nera vorrebbe inserirsi nella partita, anche se questo dovesse avvenire a novembre come è accaduto l’autunno scorso per Belinelli.

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