Alluvione in Romagna, a Cesena torna il ‘No paura day’: "Non ci dicono tutta la verità"

Gli attivisti anti-lockdown mobilitati contro cambiamento climatico e misure d’emergenza. Il fisico Franco Prodi: "Non è stata una bomba d’acqua. Io sempre contro la Protezione civile"

Cesena, 27 maggio 2023 – L’acqua in graduale ritiro dalle zone alluvionate della città e della Romagna ha lasciato spazio, oltre a una mole di fango da ripulire, anche a dubbi e sospetti. E così mentre tanti volontari sono ancora impegnati con guanti e badili a riordinare strade, case e cantine martoriate dagli effetti dell’alluvione, altri cittadini si danno appuntamento in piazza nel nome "della verità e delle responsabilità".

Il  ‘No paura day’ ieri in piazza del Popolo con gli interventi di Paolo Sensini e Franco Prodi
Il ‘No paura day’ ieri in piazza del Popolo con gli interventi di Paolo Sensini e Franco Prodi

FOCUS / Alluvione, la diretta di oggi

È quanto accaduto questo pomeriggio in piazza del Popolo, dove un centinaio di persone si sono ritrovate nel centro cesenate per il ‘No paura day’. L’obiettivo della manifestazione, promossa dagli stessi organizzatori delle iniziative anti-lockdown in epoca Covid, era dichiarato: "Riportare una parola di verità su una situazione torbida e dove sciacalli di ogni genere cercano di trarne il massimo profitto".

Numerosi i relatori, con qualche nome d’eccezione tra cui il fisico Franco Prodi, lo scienziato Stefano Montanari e, ancora, il cesenate Paolo Sensini, Loris Falconi, Antonietta Gatti, David Satanassi e Ivano Togni. Al centro degli interventi, il disastro dell’alluvione che si è abbattuto in Emilia Romagna, ma anche riflessioni più ampie sul cambiamento climatico.

"Non si è trattato di una bomba d’acqua - sostiene Franco Prodi - con le nuove tecnologie è possibile monitorare continuamente l’intensità delle precipitazioni. E la manutenzione dei corsi d’acqua non può avvenire una tantum, ma deve essere costante. Nella mia vita mi sono sempre contrapposto alle istituzioni, anche alla Protezione civile".

Varie le recriminazioni all’operato di governo e istituzioni. "Avevamo 55,2 milioni di euro per la manutenzione dei fiumi e la ripulitura argini e li abbiamo ridati indietro - solleva Stefano Montanari -. Quando una cosa è voluta non si tratta più di emergenza. Noi abbiamo aspettato che ci fosse la catastrofe perché non siamo incapaci e pigri, ma anche perché in questo modo è più facile mettere le mani nelle tasche dei contribuenti".

Nella moltitudine di temi affrontati dai relatori durante il caldo pomeriggio, anche qualche questione più spinosa e controversa: i presunti aiuti russi per la Romagna rifiutati, i discorsi e le bufale sulla diga di Quarto e di Ridracoli, oltre all’eterno dibattito intorno ai vaccini.

"Prosegue la narrazione emergenziale - dice Paolo Sensini - anche in questa situazione l’unica proposta da parte delle istituzioni è stata invitare le persone a vaccinarsi, come se i principali problemi del momento fossero il tetano e l’epatite".

E tra il consenso e gli applausi dei manifestanti, anche qualche timida protesta: il grido "bugiardo" di un passante durante il discorso di Prodi e qualche volantino offerto alla folla da alcune ragazze del movimento Fridays For Future.