
Fatturato in aumento del 3,9% a 1,304 miliardi di euro, col margine operativo lordo che ha raggiunto i 118 milioni di euro (+11,8 % rispetto al 2018). Sono questi i dati essenziali del bilancio 2019 del Gruppo Amadori. Lo scorso anno ha visto consolidarsi ulteriormente il positivo trend di crescita realizzato nei due precedenti esercizi, a conferma del valore della strategia intrapresa dal Gruppo, che oggi permette ad Amadori di posizionarsi stabilmente ai vertici del settore avicolo e di essere una delle prime aziende del comparto alimentare italiano.
I risultati ottenuti sono il frutto della politica di investimenti sostenuta dal Gruppo in questi ultimi anni, proseguita nel corso del 2019 e focalizzata sullo sviluppo delle proprie filiere d’eccellenza (BIO, Il Campese allevato all’aperto e Qualità 10+). Da queste filiere sono stati sviluppati prodotti innovativi di qualità e ad alto contenuto di servizio, per garantire al consumatore la più ampia scelta possibile.
"Siamo soddisfatti dei risultati di bilancio ottenuti nel 2019, che confermano l’efficacia delle nostre scelte strategiche - ha commentato l’Amministratore Delegato Francesco Berti. Questa performance è stata ottenuta grazie a molteplici progetti, legati all’innovazione di prodotto e di processo e ad una politica commerciale e di marketing orientata a dare un sempre maggior servizio ai nostri clienti. Questi risultati consentono al Gruppo di proseguire nel suo percorso di sviluppo, per soddisfare le numerose e diversificate richieste di un mercato in continua evoluzione, e premiano gli sforzi dei nostri oltre 8.300 collaboratori in tutta Italia. In questo momento particolare, desidero ringraziare soprattutto i lavoratori della filiera integrata Amadori, che negli ultimi mesi, nonostante l’emergenza Covid, hanno lavorato con passione e senso di responsabilità, rispettando con dedizione le procedure adottate all’interno di tutti i siti produttivi: misure che ci stanno consentendo di essere pienamente operativi e, di conseguenza, di poter garantire ogni giorno i nostri prodotti di qualità a milioni di famiglie italiane".
Nella comunicazione relativa al bilancio 2019 non se ne fa cenno, ovviamente, ma il Gruppo Amadori nei giorni scorsi ha messo a segno un colpo che lo rafforza finanziariamente: ha ceduto a Fattorie Garofalo il 100% di Fattoria Apulia, una tra le più grandi aziende agricole italiane, per un importo di 30 milioni di euro.
Fattoria Apulia è localizzata a Cerignola, in provincia di Foggia, nella pianura del Basso Tavoliere (una delle aree a più alta vocazione agricola della Puglia) e opera su una superficie in corpo unico di complessivi 1.850 ettari. L’azienda è attiva nell’allevamento con 2000 capi bufalini iscritti al libro genealogico per la produzione di latte, e di un importante allevamento di suini. Da diversi anni è tra i fornitori rilevanti di Fattorie Garofalo ed è dotata di un impianto fotovoltaico sulle stalle da 1,2 megawatt.
L’acquisizione si è realizzata con un’operazione di finanziamento in pool per complessivi 24 milioni di euro erogati da UniCredit e da Intesa Sanpaolo con la garanzia di Sace, che con Simest costituisce il polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Fattorie Garofalo, con sede a Capua, in provincia di Caserta, è attiva da 60 anni nella filiera agroalimentare e, nello specifico, nel settore lattiero-caseario attraverso attività di allevamento bufalino, di trasformazione delle materie prime in Mozzarella di bufala campana Dop, carni e salumi e di gestione di punti vendita.