Balneari inferociti, con loro Bonaccini ed i sindaci della costa

Il malumore è generalizzato e giovedì prossimo in molti andranno a Roma a manifestare e a chiedere modifiche al testo

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Sono giorni cruciali per i balneari. A Roma si sta infatti decidendo come applicare le gare per le concessioni che scadranno il 31 dicembre 2023 e saranno riassegnate attraverso una evidenza pubblica. Ci sono modifiche che preoccupano molto gli attuali titolari delle concessioni, come il premio alla parità di genere, qualcosa di incomprensibile: basti pensare che molti stabilimenti sono gestiti da fratelli, o da padre e figlio, altri da sorelle o madre e figlia, i quali un domani partecipando alle gare potrebbero essere penalizzati rispetto ad un società formata da uomini e donne.

A preoccupare la categoria è il mancato riconoscimento del valore aziendale agli attuali concessionari e il mancato riconoscimento degli investimenti. Verrebbero riconosciuti solo l’avviamento dell’attività e una parte sola degli investimenti, purchè ancora da ammortizzare. La tensione è alta, anche perché in riviera gli stabilimenti balneari sono a conduzione familiare, dove il lavoro coincide quindi con la vita quotidiana dei balneari, dagli interventi che si iniziano in inverno, fino all’ospitalità dei bagnanti in primavera e in estate. Inoltre bisogna tenere conto che se ci sono molti imprenditori che hanno ammortizzato gli investimenti fatti anni fa, è alto anche il numero di balneari che hanno investito cifre molto alte, hanno il mutuo da pagare e rischiano di rimanere senza il lavoro e con dei debiti da saldare.

Gli imprenditori balneari il 10 marzo saranno a Roma per manifestare e chiedere modifiche al testo. Si schierano con loro anche il presidente della regione Bonaccini e l’assessore al turismo Corsini. I sindaci della costa, hanno espresso vicinanza e solidarietà ai balneari.