GIACOMO MASCELLANI
Cronaca

Calimero Sampa, l’ultimo viaggio. Resti recuperati dal maxi-pontone

L’operazione sul relitto del peschereccio naufragato si è conclusa senza problemi nell’arco di una giornata .

Il pontone ‘Fernando’ al lavoro

Il pontone ‘Fernando’ al lavoro

E’ stato riportato a terra tutto ciò che resta del Calimero Sampa, il peschereccio naufragato il 28 gennaio sugli scogli di fronte alla spiaggia di Cesenatico. Nella primissima mattinata di ieri il moto pontone Fernando dotato di una grossa gru, ha effettuato un sopralluogo sulla scogliera di Ponente e ha testato delle prove di ingresso e di uscita dal porto di Cesenatico. Contestualmente l’equipaggio del peschereccio con in testa il comandante Andrea Tosi, ha organizzato lo sbarco sull’asta di Ponente del porto, con la supervisione degli uomini della Guardia Costiera comandati dal tenente di vascello Francesco Marzolla, l’ufficiale capo dell’Ufficio circondariale marittimo. Il Fernando, lungo 52 metri e largo 14, di proprietà di una impresa di Chioggia, attualmente è impiegato per i lavori di rinforzo delle scogliere antistanti la spiaggia di Cesenatico per conto della regione Emilia-Romagna.

Il personale a bordo, utilizzando un grosso "ragno" d’acciaio agganciato alla gru, si è diretto alle barriere soffolte nelle acque antistanti i bagni Medusa e Tosca, dove è avvenuto il naufragio dell’imbarcazione lunga circa 21 metri, per recuperare l’imbarcazione sulla quale lavoravano quattro uomini dell’equipaggio formato dall’armatore Tosi e da tre pescatori tunisini, fortunatamente tutti rimasti illesi nello schianto. A bordo del pontone si sono imbarcati anche i tecnici qualificati della società Ambiente Mare di Ravenna, specializzata in interventi marittimi ambientali, pronti ad intervenire in caso di criticità in mare e a bordo. L’unico intervento effettuato è stato sul pontone, per un piccolo contenitore di olio idraulico che si è rotto. La fuoriuscita è stata immediatamente tamponata e in mare non è finita nemmeno una goccia. L’operazione si è conclusa positivamente nel primo pomeriggio, senza alcuna ricaduta ambientale.

La disgraziata mattina del 28 gennaio, il peschereccio Calimero Sampa si apprestava a fare rientro in porto dopo una battuta di pesca, quando a circa 250-300 metri dalla costa ha urtato una parte della barriera sommersa formata da scogli, che ha provocato una grossa falla nello scafo. L’allarme è scattato immediatamente e sul posto sono intervenuti i mezzi di soccorso della Capitaneria di porto, la motovedetta CP 842, equipaggiata per fornire soccorso con ogni condizione meteorologica, e il battello pneumatico GC B142. I militari hanno impiegato il gommone per trarre in salvo l’equipaggio ed accompagnarlo a terra, con la barca oramai adagiata sul fondale marino ed inclinata sul lato destro. La settimana scorsa Andrea Tosi ha assunto una squadra di sommozzatori per mettere delle panne a protezione dell’ambiente marino da un eventuale sversamento di gasolio e inquinanti, successivamente sono stati liberati i serbatoi dagli idrocarburi sempre con l’impiego di sommozzatori professionisti, e ieri è stato recuperato il relitto, sotto lo sguardo commosso dell’armatore e del direttore Mario Drudi della cooperativa Casa del Pescatore, che sta supportando Tosi in questo momento difficile.

Per il relitto del Calimero ora iniziano le stesse procedure adottate per le barche da demolire, con il recupero delle parti in metallo, ferro e acciaio (serbatoi, motore, gru, verricello, ancora e cavi), il recupero della plastica e del legno trattato e verniciato dello scafo.

Giacomo Mascellani