Chili, centimetri ed esperienza in difesa, tecnica e rapidità davanti, in mezzo al campo un mix di tutto questo. Questo il nuovo Cesena che viene fuori al termina della sessione estiva di calciomercato. L’obiettivo del ds Fabio Artico era quello di allestire una squadra in grado di reggere l’urto del salto di categoria integrando la rosa con gente che la cadetteria l’ha già masticata e digerita. Alla fine sono arrivati dieci volti nuovi a fronte di sette uscite, con una età media che si è leggermente abbassata, segno che il Cesena ha preferito sposare la linea verde tanto che nella lista over è rimasto un posto vuoto utilizzabile all’ocorrenza (non si pescherà, pare, tra gli svincolati). Gli ultimi colpi due under in prestito secco: Leonardo Mendicino (2006) e Elayis Tavsan (2001). Il primo è un pupillo di Gasperini, un centrocampista centrale di qualità e quantità che già nell’Under 23 bergamasca ha fatto vedere il suo potenziale. L’olandese Tavsan, che Artico già seguiva da un paio di anni ed anche Milanetto lo aveva attenzionato quando lavorava per il Torino è invece un esterno veloce e dal gol facile che può ricoprire altri ruoli in attacco e può costituire la vera sorpresa della stagione. Rimanendo in avanti Antonucci e van Hooijdonk sono due giocatori dal curriculum robusto, vengono da annate altalenanti, ma in passato è già successo che l’aria della Romagna abbia rigenerato talenti momentaneamente appannati. Sulla corsie esterne inseriti Celia da una parte e Ceesay dall’altra e costituiscono valide alternative a quelli che sono i potenziali titolari Donnarumma e Adamo. Rimanendo in mezzo al campo, il colpo ad effetto è stato quello di Simone Bastoni, giocatore abituato alla A e che ha immediatamente preso in mano le chiavi del gioco bianconero. Caratteristiche diverse quelle di Giacomo Calò e elemento di guantità, non rapidissimo ma dal gioco già pulito e la B la conosce bene. In difesa Mignani ha chiesto fisicità, Mangraviti e Curto sono state le risposte. Sette uscite, dicevamo, di cui alcune hanno fatto rumore, specie quelle di De Rose e Silvestri, pilastri nella squadra di Toscano e diventati anche idoli dei tifosi. Con loro se ne sono andati anche alcuni senatori come Corazza, Varone, Ogunseye, oltre ai giovani David e Giovannini, spediti a farsi le ossa in C a Gubbio e Pineto. Non è partito Chiarello, che rimane in lista. Sfumati, invece, per questioni di budget, prima Anthony Partipilo, poi Manuel Marras con il quale c’era già un accordo da alcune settimane. L’amaro in bocca, inevitabilmente, rimane. Il colpo più grosso, però, sicuramente è stato trattenere Berti e Shpendi. Poi, il giudizio, si sa, lo darà il campo.
Andrea Baraghini