Conti torna alla scrittura con il sogno americano

Domani alla Malatestiana l’ex sindaco di Cesena presenta il suo nuovo libro: una collana di ricordi personali vissuti negli Usa in più di un’occasione.

Conti torna alla scrittura con il sogno americano

Conti torna alla scrittura con il sogno americano

Torna alla scrittura sull’impianto del diario di viaggio, l’ex sindaco di Cesena e architetto Giordano Conti, con la sua ultima pubblicazione "Anche le notti là in America" che l’autore presenterà domani alle 17,15 nella Sala Lignea della Malatestiana. Ci sarà con lui Francesco Benelli, architetto, professore associato dell’Università di Bologna e dottorato alla Columbia University, mentre la conduzione dell’evento è affidata ad un altro architetto, Carlo Verona, assessore alla Cultura del comune di Cesena. Maurizio Mastrandrea ne legge alcuni brani. E non è un caso che si concentrino tante competenze architettoniche intorno a questa presentazione: nel libro (edizioni Campotto Narrativa) c’è una sottotraccia che racconta con la ricchezza delle parole di chi di architettura se ne intende l’evoluzione degli stili architettonici del mito americano e i prodotti più originali ed avveniristici del costruire oltre oceano. Ma il libro è ben lontano da essere solo questo. Amena lettura, tra ricordi che dal bianco e nero si accendono di attualità, quest’ultima pubblicazione di Conti, è una collana di ricordi personali che offre perle di sagacia narrativa e notizie curiose, racconti di esperienze "americane", espressioni di autentica passione vissuta con gli occhi giovanili di chi approda negli Usa per studiare e, soprattutto, intessere relazioni personali indimenticabili.

La traccia va dal sogno della generazione della metà degli anni ’50 del ‘900, dalla scoperta di un grande Paese "capace di sognare in grande e di trovare sempre una soluzione dei problemi", ai viaggi successivi tentando di comprendere un Paese "dai mille volti". Dell’America sognata e immaginata sin da bambino Conti mette in fila i miti e i luoghi comuni: Buffalo Bill e il vecchio West (arrivato nientemeno che a Forlì), Stanlio e Onlio e "Gioventù bruciata", Perry Mason, Topolino e "mercatino popolare della cultura" rappresentato dal Reader’s Digest. Ma anche il Vietnam e la conseguente perdita di innocenza dell’America. E poi, a poco più di vent’anni, la scoperta dell’America vera, con l’ebbrezza dello sbarco all’aeroporto Kennedy, gli scambi con l’Università, i giovani americani e i luoghi visitati, "nell’enorme pancione di un Paese grande come un continente". "La mia America - dice Conti - come io l’ho vista e vissuta, con un innamoramento che in molti casi rischia di diventare amore". Ma il mito, nei ritorni successivi, appare decisamente annacquato e in più ha perso il suo mistero. I ricordi più recenti infatti hanno un vago sapore di disincanto e nostalgia. Che non tolgono nulla ad una lettura senza cadute, densa e stuzzicante.