Francesco celebra papa Pio VII: gli 800 pellegrini cesenati cantano ’Romagna mia’ in Vaticano

Udienza in sala Paolo VI nel bicentenario della morte del pontefice Barnaba Chiaramonti. " Era un uomo molto intelligente, molto pio e furbo: molti valori a cui ci richiama il servo di Dio"

Camillo Acerbi, Christian Castorri, il vescovo Douglas Regattieri, don Giordano Amati, Monica Rossi ed Enrico Cangini

Camillo Acerbi, Christian Castorri, il vescovo Douglas Regattieri, don Giordano Amati, Monica Rossi ed Enrico Cangini

Cesena, 21 aprile 2024 – Già due ore prima dell’udienza con papa Francesco che ha avuto inizio alle 11, i primi degli ottocento pellegrini diocesani partiti in pullman dal piazzale dell’Ippodromo nel cuore della notte, hanno preso posto più davanti possibile nell’auditorium della ex sala Nervi, ora Paolo VI, con il fazzoletto giallo al collo, contrassegno del pellegrinaggio del bicentenario di morte del pontefice cesenate Pio VII Barnaba Chiaramonti.

Mentre il coro cesenate Alma Canta avviava le prove dei canti liturgici in un clima festoso, si sono appostati nella parte riservata alle autorità religiose e laiche e a una selezionata parte di pellegrini il vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri, con gli altri vescovi, il vicesindaco di Cesena Christian Castorri fasciato dal tricolore accanto ai sindaci di Sarsina Enrico Cangini e Mercato Saraceno Monica Rossi. Si è affacciato a salutarli l’assessore Camillo Acerbi, in veste di privato pellegrino.

"Ci apprestiamo a vivere una giornata speciale di fede e di gioia - ha detto Regattieri -, sono felice di accompagnare la comunità diocesana in questo pellegrinaggio che suggella le celebrazioni per il bicentenario del nostro amato Pio VII, insieme alle altre diocesi in cui opero’ il pontefice Chiaramonti. Sono grato agli amministratori dei nostri Comuni per la loro presenza".

Nella zona riservata adiacente alla poltrona pontificale sormontata, oltre la scalinata, dalla scultura in bronzo del Cristo che risorge dal cratere provocato dall’esplosione di una bomba nucleare, si sono appostati anche i quattordici sacerdoti cesenati capicomitiva delle parroccchie e l’abate del Monte don Mauro Maccarinelli. In prima fila nel vasto spazio oltre la recinzione anche il professor cesenate Otello Amaducci con in mano il suo libro ’Sulle orme dei papi. Itinerari cesenati a Roma’.

L’attesa di papa Francesco si è elettrizzata quando il coro ha lanciato ’Romagna mia’ ondeggiando le braccia e i pellegrini si sono uniti sventolando i fazzoletti. Non da meno quelli della diocesi laziale di Tivoli hanno risposto con la canzone popolare romana ’La società dei magnaccioni’.

Erano oltre duemila i pellegrini cesenati, di Imola, Tivoli e Savona, quando accolto dal boato "Francesco, Francesco", il papa in carrozzina è stato accompagnato alla poltrona troneggiante ha rotto il ghiaccio a modo suo: "Che cosa c’e’ scritto nel cartello? Ah! L’ unico che ci mette la faccia: il papa". Salutando poi le diocesi ha aggiunto: "A Cesena ci sono stato!" ed è risuonato in risposta un sì assordante. Poi il papa ha ripercorso i tratti di Pio VII, incarcerato da Napoleone ed esortando alla comunione di cui ebbe ardore il mite pontefice cesenate ha invitato a non cedere al chiacchiericcio, anche mordendosi la lingua.

"Ma voi avete facce buonissime. Pio VII era un uomo molto intelligente, molto pio e furbo. Sapeva portare avanti anche la sua prigionia con furbizia. A volte mandava dei messaggi nascosti nella biancheria; e così riusciva a guidare la Chiesa, tramite la biancheria! Sono molti i valori a cui ci richiama la memoria del Servo di Dio Pio VII: l’amore per la verità, l’unità, il dialogo, l’attenzione agli ultimi, il perdono, la ricerca tenace della pace, e quella furbizia evangelica che il Signore ci raccomanda".

Poi il Papa in un tripudio di grida e applausi è sceso a stringere le mani in un tempo maggiore rispetto al discorso di dieci minuti, e si è anche intrattenuto con un non timido cesenate, Walter Giorgini, che gli ha detto di volergli parlare a tu per tu, e Bergoglio ha sorriso annuendo prima che la carrozzina fosse spinta oltre. Un gruppo di pellegrini del Duomo, accompagnati dal parroco don Giordano Amati, si è subito recato in visita alla tomba di Pio VII nella cattedrale di San Pietro, dove la celebrazione della messa alle 15.30 ha suggellato il pellegrinaggio prima del rientro a casa della comitiva, molti ancora col fazzoletto chiaramontiano al collo.