PAOLO MORELLI
Cronaca

Guerre e dazi, scenari impossibili da decifrare per il futuro dell’Italia

Due incontri con Carolina de Stefano, docente dell’Università Luiss Guido Carli

Da sinistra: Mario Righi (Fondazione For), Bruno Piraccini (Ide), Carolina de Stefano

Da sinistra: Mario Righi (Fondazione For), Bruno Piraccini (Ide), Carolina de Stefano

Per una singolare coincidenza, mentre alla Biblioteca Malatestiana andava in scena il Festival Malatestiano della Libertà, sabato scorso c’è stato un altro evento in involontaria concorrenza: due incontri con Carolina de Stefano, docente di storia contemporanea e politica russa all’Università Luiss Guido Carli di Roma e membro associato del Centro Studi Cercec-Ehess di Parigi (Centro di studi russi, caucasici, est-europei e centroasiatici). La professoressa de Stefano è stata invitata dalla Fondazione For (Orogel-Fruttadoro) e dalla sezione Romagna dell’Ide (Imprenditori dirigenti europei).

Il primo incontro si è tenuto in una piacevole atmosfera conviviale al Grand Hotel Da Vinci di Cesenatico con i soci della sezione Romagna dell’Ide; il tema di stringente attualità ‘Sviluppi e prospettive delle relazioni tra Russia, Stati Uniti ed Europa. Quale futuro per l’Italia?’ è stato affrontato dalla docente dialogando col presidente Ide Romagna Bruno Piraccini. Pur avendo un punto di vista privilegiato, Carolina de Stefano ha potuto formulare solo ipotesi e congetture sulle prospettive per l’Italia e gli altri Paesi coinvolti a vario titolo nella guerra fra Russia e Ucraina e, soprattutto, nella vicenda dei dazi scatenata dal presidente americano Donald Trump: i continui mutamenti dello scenario non consentono di fare previsioni attendibili.

Molto partecipato l’incontro pomeridiano alla sala convegni Tecnovie di Pievesestina: con l’introduzione di Mario Righi, presidente della Fondazione For, e rispondendo alle domande e considerazioni del pubblico, la professoressa Carolina de Stefano ha tracciato una sintesi degli eventi che hanno portato alla situazione odierna cercando di delineare i possibili scenari futuri. Le variabili in campo sono numerose e imprevedibili, per cui la conclusione è che guerre e dazi sono certamente dannosi per tutti ed è necessario che la situazione geopolitica internazionale trovi una maggiore stabilità per potere tessere le relazioni necessarie a una ripresa dello sviluppo economico e sociale messi fortemente in discussione dagli scenari di guerra e dalle contrapposizioni economiche legate sia agli eventi bellici che agli scontri sulle relazioni commerciali. Ma la strada per arrivare alla stabilità è impossibile da tracciare oggi.

re.ce.