I pescatori di vongole di Cesenatico, Ravenna e Goro, continuano a rimanere in porto, dopo aver anticipato il periodo di fermo pesca un mese fa, perchè sui fondali ci sono solo dei gusci vuoti. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio Cogemo di Ravenna (18 barche associate di cui 10 a Cesenatico), il pescatore cesenaticense Manuel Guidotti, da anni sul fronte per tutelare una categoria a rischio di estinzione.
Guidotti, quando avete preso la decisione?
"A metà settembre abbiamo iniziato a pescare nella zona del Bevano, una delle nostre solitamente battute, ma le vongole erano tutte vuote, così il fermo pesca di ottobre, lo abbiamo anticipato".
Quali le cause di questa moria?
"Le temperature eccessive dell’acqua in estate sono state devastanti, così come l’assenza per mesi di mareggiate, senza ricambio e ossigenazione dell’acqua".
Quest’anno avete un nemico in più.
"Purtroppo si, oltre alle morie, abbiamo avuto problemi con molti abusivi da Comacchio e Goro che venivano a pescare nelle acque di nostra pertinenza, mentre potrebbero andare solo in valle".
Come vi siete cautelati?
"Abbiamo effettuato un’attività investigativa con l’agenzia Securpool per la sorveglianza in mare; in sostanza abbiamo assoldato dei vigilantes specializzati per controllare le nostre aree, quando noi eravamo a terra, con un investimento di oltre 30mila euro".
Il risultato?
"Zero. Abbiamo presentato denunce ed esposti con prove provate, ma nessuno ci ha considerato; io stesso ho effettuato filmati di pesca di frodo, sono stato anche minacciato, ma nessuno si è mosso".
Forse è per questo che qualcuno di voi inizia a fare l’irregolare come nell’ultimo caso del sequestro di vongole da parte della Guardia Costiera.
"E’ normale, da una parte ci sono i fuorilegge che non vengono toccati, mentre noi non peschiamo. Non è giusto il comportamento dei soci che hanno sbagliato, ma li capisco, perchè c’è chi ha speso in una barca 800mila euro, vede le vongole che può pescare sottratte dagli abusi e a quel punto si arrangia pescando qualche sacco in più per non fallire".
Come se ne viene fuori?
"Se la legge funzionasse non ci sarebbero questi problemi, invece vengono a fare i controlli sulle nostre barche ma non vanno su quelle degli abusivi violenti; non siamo tutelati da nessuno e ci prendono di mira. Non è possibile combattere contro due nemici, anche perchè sui problemi ambientali possiamo fare poco, ma contro gli abusivi pretendiamo giustizia".
Adesso cosa farete?
"Rimaniamo in porto e ai primi di novembre monitoreremo le aree con alcune barche per appurare se ci sono le condizioni per riprendere la pesca".
Giacomo Mascellani