di Marino Mengozzi
È ben difficile immaginarsi il Papa che si rattoppa gli indumenti, che chiede in prestito una camicia o a gambe all’aria perché la carrozza che lo trasporta si è ribaltata per la velocità su strade sconnesse. Eppure è quanto accaduto al “povero” Pio VII, il nostro Chiaramonti, nel corso della quinquennale prigionia cui lo sottopose Napoleone, davvero senza pietà e con crudeltà: chiuso a chiave nel veicolo che lo deporta in Francia, tendine abbassate perché la gente non lo riconoscesse, nel caldo soffocante di luglio, costretto a lunghe tratte senza soste per esigenze fisiche, con atteggiamenti irriverenti dei gendarmi di scorta.
*ricercatore storico