"Puntiamo sui giovani, o i circoli moriranno"

Silvia Cascetta, presidente di Arci Cesena: "L’allarme lanciato è concreto. Puntiamo sulla rigenerazione degli spazi".

Migration

di Annamaria Senni

"Sanzio Bissoni ha ragione: i circoli rischiano di sparire. Per questo serve al più presto un’operazione di rilnacio di tutti questi luoghi di aggregazione così importanti per la nostra cultura". L’allarme lanciato dal presidente di Novacoop, mercoledì sul Carlino, in merito al pericolo della scomparsa di circoli per anziani e Case del Popolo viene raccolto subito dalla presidente dell’Arci di Cesena, Silvia Cascetta.

Cascetta, ma cosa si può fare per rilanciare gli spazi di aggregazione in difficoltà?

"Già da tempo abbiamo pensato a una sorta di ‘rigenerazione urbana’ degli spazi inutilizzati. È vero che la partecipazione è passata di moda, soprattutto fra i giovani che vivono ormai gli spazi aggregativi non più come attori e promotori, ma come semplici consumatori. Ma non vogliamo arrenderci all’idea che solo il profitto che deriva da un bar sia la soluzione al problema delle case del popolo vuote, pensiamo che ci siano altri modi per valorizzare spazi ormai inutilizzati o poco usati".

Quali sono i luoghi che vorreste far rinascere e come?

"Per esempio il teatro Aurora, da anni dismesso, che non ha più la funzione di cinema che aveva una volta. La nostra idea è di riconvertire quello spazio destinandolo a compagnie teatrali per le loro prove e recite. Oppure il circolo di Gattolino che proponiamo di trasformare in uno spazio di accoglienza per i senzatetto. Ci sono tante strutture che è un peccato lasciare andare e che si potrebbero convertire".

Pensate che ci sia bisogno di un intervento urgente?

"È necessario intervenire il prima possibile, perché vediamo una difficoltà ad accedere a quegli spazi che tempo fa, nei lontani anni ’60, non c’era. Per questo dallo scorso novembre è partita la nostra iniziativa ‘Strati della cultura – Nuove scene nuovi spazi’ per la riqualificazione dei luoghi di aggregazione e ci siamo confrontati con l’amministrazione comunale sulla nuova frontiera di spazi inutilizzati. Ora non c’è più tempo da perdere, il Covid ci ha fatto capire che dobbiamo agire".

Cos’altro è cambiato per i circoli Arci in tempo di Covid?

"È venuta meno la nostra attività principale che è quella di tenere insieme le persone. Pensiamo a quei circoli che organizzano concerti e se una volta accoglievano 50 persone ora devono ridurre gli ingressi a 30 partecipanti".

Quanti sono gli iscritti all’Arci a Cesena?

"Sono 10mila iscritti, di tutte le età, la maggior parte tra i 30 e i 50 anni. Dai circoli anziani, ai circoli ricreativi per bambini, all’aiuto compiti, ai circoli musicali, all’animazione e ai circoli di danza".