Un tuffo nella storia dell’Ippodromo del Savio

Una mostra con foto d’epoca, trofei e cimeli curata da Alberto Forti, Sandro. Tinarelli ed Ettore Barbetta

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Questa sera e domani saranno gli ultimi giorni in cui sarà possibile visitare la mostra del centenario dell’Ippodromo del Savio allestita, come già altre in passato, dagli amici appassionati della storia e della cultura del trotto: il collezionista ravennate di cimeli storici Alberto Forti, il fotografo bolognese Sandro Tinarelli e il giornalista milanese, di origini venete, Ettore Barbetta, nipote del Cavalier Ettore Barbetta, vincitore nel 1927 in sulky a Homer del Premio del Podestà, prima edizione di quello che sarebbe diventato il Campionato Europeo di Cesena.

In mostra nella galleria della tribuna ci sono anche pannelli tratti da fotografie originali che illustrano uno spaccato di questo secolo di attività del ‘Savio’: cavalli, personaggi, strutture, ambiente. In esposizione ci sono trofei (tra i quali quello dell’edizione 1921 del Campionato che si disputò a Ravenna, memorabilia, locandine, documenti, opere d’arte (tra le quali un bassorilievo in ceramica di Cotignola del 1987) e altro ancora.

L’esposizione fotografica è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’avvocato Umberto Calzolari, nipote di uno dei fondatori dell’attuale Hippogroup Cesenate, che ha messo a disposizione materiale della ricca collezione di famiglia.

Nella foto: il presidente Massimo Umberto Antoniacci ammira la mostra.