Capitale del libro 2024, la beffa: "Vince una città senza biblioteca"

La sindaca di San Mauro Pascoli, insieme agli altri finalisti, contesta l’incoronazione di Taurianova. In ballo c’è un finanziamento statale di mezzo milione di euro

Luciana Garbuglia, sindaca di San Mauro Pascoli

Luciana Garbuglia, sindaca di San Mauro Pascoli

San Mauro Pascoli (Cesena), 13 febbraio 2024 –  E’ una vera e propria guerra culturale quella che si è scatenata attorno alla nomina del comune di Taurianova a capitale italiana 2024 del libro.

Già la polemica si era scatenata domenica scorsa quando le altre quattro città, Grottaferrata, San Mauro Pascoli, Tito e Trapani, dopo avere appreso della nomina, avevano chiesto chiarezza al Ministero della Cultura. Tutto questo perchè il sottosegretario Claudio Durigon aveva annunciato la designazione di Taurianova come ‘Capitale Italiana del Libro 2024’, basandosi su un’anticipazione ricevuta dal sindaco Roy Biasi, una informazione riportata da numerosi organi di stampa.

Non c’era però nessuna conferma ufficiale da parte del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Subito le città finaliste, avevano espresso perplessità e sollevato interrogativi sulla regolarità del concorso, dato che la notizia era trapelata prima dell’ufficialità ministeriale.

Capitale Italiana del libro: cosa comporta il titolo

Il conferimento del titolo di Capitale Italiana del Libro, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15. Il progetto della città che diventa Capitale italiana del libro 2024 verrà finanziato con 500mila euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura per favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura, e avviene all’esito di un’apposita selezione, svolta secondo modalità definite dal decreto n. 398 del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo del 10 agosto 2020.

La sindaca Garbuglia

Ieri la sindaca di San Mauro Pascoli Luciana Garbuglia ha detto: "La proclamazione di Taurianova la deve fare il ministro Gennaro Sangiuliano con un decreto, oppure il Consiglio dei Ministri. La nota che ha inviato il ministero della cultura è la conclusione della commissione. Oggi abbiamo inviato una lettera, tutti d’accordo con gli altri tre comuni, affinché sospenda la nomina di Taurianova a Capitale del libro in quanto la fuga di notizie ha inficiato la credibilità della commissione. Per quel che riguarda il ricorso bisogna aspettare per decidere dopo che il ministro avrà fatto la nomina ufficiale. Noi intanto chiediamo un incontro con il ministro e contemporaneamente un accesso agli atti".

La sindaca di San Mauro Pascoli non nasconde lo sconcerto: "Taurianova non ha neppure una biblioteca. E’ una decisione da censurare. Evidentemente c’è chi ha voluto forzare la mano. Ma noi non ci stiamo e vogliamo vederci chiaro in tutta la vicenda con ogni strumento possibile che la legge ci consente".

Ma la polemica si è scatenata. Il sindaco leghista di Taurianova Roy Biasi rivendica l’assegnazione, definisce la polemica "Una tempesta in un bicchiere d’acqua" e che sulla vicenda è tutto regolare e non ci sono brogli. A lui sono arrivate le congratulazioni del vice premier leghista Matteo Salvini.

Anche Graziano Scavon, sindaco di Tito, in provincia di Potenza, ha confermato che assieme agli altri tre sindaci sta valutando l’ipotesi del ricorso.