Spese pazze in Regione, Zoffoli a processo per i rimborsi

Udienza fissata al 17 dicembre

Damiano Zoffoli, ex sindaco di Cesenatico (foto Mascellani)

Damiano Zoffoli, ex sindaco di Cesenatico (foto Mascellani)

Cesena, 14 novembre 2015 - L’Europarlamentare del Partito democratico ed ex sindaco di Cesenatico, Damiano Zoffoli, è stato rinviato a giudizio assieme ad altri dodici politici per il caso delle ‘Spese pazze’ alla Regione Emilia-Romagna. L’accusa è di peculato per i rimborsi chiesti in qualità di consigliere regionale tra il 2010 e il 2011.

A processo il 17 dicembre con Zoffoli andranno Marco Monari, capogruppo all’epoca, Marco Carini, Thomas Casadei, Gabriele Ferrari, Valdimiro Fiammenghi, Roberto Garbi, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Rita Moriconi, Giuseppe Pagani, Roberto Piva, Luciano Vecchi.

L’udienza preliminare riuniva gli ex appartenenti al gruppo Pd e Sconciaforni (che rispondeva anche di truffa), mentre per gli altri gruppi sono in corso o devono ancora cominciare udienze preliminari. L’unica che si è già conclusa, con un patteggiamento, tre rinvii a giudizio e un proscioglimento, riguardava la Lega Nord.

L’indagatO ecellente nel procedimento era Matteo Richetti, deputato Pd accusato di peculato per i rimborsi chiesti da consigliere regionale in Emilia-Romagna tra il 2010 e il 2011. Richetti aveva chiesto il rito abbreviato e il gup Letizio Magliaro lo ha assolto perché il fatto non sussiste assieme ai consiglieri Pd Anna Pariani e Marco Barbieri, e l’ex capogruppo Fds Roberto Sconciaforni.

Per Richetti la stessa pm Morena Plazzi aveva chiesto l’assoluzione, nelle udienze precedenti. Per Barbieri, Pariani e Sconciaforni erano state invece chieste condanne. Le richieste di processo della Procura avevano coinvolto in tutto, per la scorsa legislatura in Regione, 41 consiglieri di tutti i gruppi e un’impiegata.

«Le sentenze le rispetto e non le commento. Così come ho sempre espresso fiducia nell’operato della magistratura. Sono ovviamente molto contento per l’assoluzione degli ex consiglieri regionali Richetti, Pariani, Barbieri e Sconciaforni. Peraltro, avendoli conosciuti da vicino, non avevo dubbi sulla correttezza dei loro comportamenti». Lo scrive in una nota il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, esprimendosi sulla decisione del Gup. Bonaccini, inizialmente coinvolto nella medesima inchiesta per peculato, fu poi archiviato.

«Attendiamo di leggere le motivazioni e valuteremo a quel punto l’eventuale appello» è il commento della Procura attraverso il procuratore aggiunto Valter Giovannini.