Macerata, 25 luglio 2019 - Anni fa era una promessa quando Sergei Polunin ha partecipato al festival Civitanova Danza, ora vi torna che è una star e gli organizzatori lo hanno scelto per la Notte della stella di sabato quando alle 21.15 al Rossini danzerà in «Sacrè». Nello spettacolo creato con la danzatrice e coreografa Yuka Oishi, interpreta il leggendario Nijinsky.
Qual è l’aspetto di Nijinsky che ha riportato in Sacré e qual è stata la difficoltà di metterlo in scena?
«È un solo di 35 minuti, sono solo sul palco, è molto impegnativo ma la musica è di grande aiuto per la narrazione e per stimolare l’azione. Il brano è un mix di varie parti dal forte potere meditativo con momenti di grande energia e salti, si vive attraverso la musica e la storia della vita di Nijinsky».
Polunin è entrato all’Accademia del Royal Ballet di Londra a 13 anni e a 19 ne è diventato il più giovane principal dancer. Vanta molti follower, il video col fotografo LaChapelle sulle note di Take me to church di Hozier, visto da più di 27 milioni di persone, lo ha incoronato nuova icona pop della danza, un personaggio che ha travalicato con la sua fama di «bad boy del balletto» il mondo della danza, ma che sorprende in scena per le capacità di talentuoso danzatore di formazione classica.
La serata prevede Fraudulent Smile, una coreografia di Ross Freddie Ray su musica di Kroke, e con Polunin danzano Johan Kobborg, Julia Baro, Marian Furnica, Laurine Muccioli, Nikolas Gaifullin, Giorgio Garrett, Liam Morris e Samuel Zaldivar.
Si ricorda la sua prima volta a Civitanova Danza?
«Sì, molto bene. Esattamente 11 anni fa: il 27 luglio del 2008 in un galà con étoiles e solisti di diverse compagnie internazionali. Io danzavo con il Royal Ballet. La serata fu bellissima, un pubblico molto caloroso e una città accogliente. È con grande piacere che ritorno al Festival con un programma tutto mio e del mio team. Ringrazio la direzione del Festival per averci invitato. Un Festival internazionale nel nome del Maestro Enrico Cecchetti e per il quale daremo il nostro meglio».
Alcune scelte e posizioni dell’ucraino Polunin hanno destato discussioni e prese di posizioni: ha tatuato il volto di Putin sul petto, è stato criticato da associazioni gay per alcune sue posizioni.
Lei vanta milioni di follower, ma a volte per alcune sue dichiarazioni dividono l’opinione pubblica: queste discussioni cosa danno e cosa tolgono all’artista Polunin?
«Mi hanno affibbiato delle etichette, non ci faccio caso non perché non mi interessi ma perché so esattamente chi sono e non mi spavento per appellativi limitanti che non possono racchiudere la mia persona. In questo momento della mia vita mi sento libero come mai in precedenza, bisogna fare le scelte giuste, ascoltare se stessi e costruire ciò che il nostro cuore ci dice».
Per informazioni sullo spettacolo telefonare allo 0733 812936 e 071 2072439.