
L’hanno chiamata "Vittorio" in omaggio al loro papà, armatore e pescatore, mancato qualche anno fa. Giuseppe, Carlo e Mirko Palestini hanno varato nei giorni scorsi nello scalalaggio pubblico del porto il loro gioiellino di 6 metri: una barca da diporto, a vela e motorizzata, che affonda le sue radici nel 1982, quando venne costruita in città da mani sapienti (c’è anche lo zampino dell’indimenticabile maestro d’ascia Mauro Merani) nel cantiere navale Neves. E’ uno scrigno in legno, transitato in questi 40 anni attraverso tre proprietà prima che i fratelli Palestini se ne invaghissero e lo acquistassero. All’epoca il cantiere ne produsse 8 in serie e, di esse, è sopravvissuto solo "Vittorio", che nel frattempo i Palestini hanno fatto "imbellettare" ben bene per riportarlo all’antico splendore. I fratelli, a cominciare dal comandante Giuseppe, sono ottimi navigatori (per anni si sono prodigati a bordo del peschereccio del papà, prima di rottamarlo per reinventarsi vongolari) e sfrutteranno i week-end e le vacanze estive per scorrazzare nel nostro mare, dedicandosi alla pesca con la canna in "sella" al loro nuovo sfizio.
Nelle foto: Mirko (a sinistra) e Carlo Palestini nello scalalaggio Anconetani. E la barca, a riposo subito dopo il varo.