Delega revocata, il Tar dà ragione a Gironacci. Annullato il decreto del sindaco: ecco perché

Secondo i giudici l’atto di Ciarapica “è viziato da difetto di motivazione”. Alla base di tutto un presunto passaggio dell’assessore alla Lega

Manola Gironacci e Fabrizio Ciarapica. Il sindaco esce sconfitto dalla battaglia legale

Manola Gironacci e Fabrizio Ciarapica. Il sindaco esce sconfitto dalla battaglia legale

Civitanova, 22 marzo 2024 – Manola Gironacci vince il ricorso al Tar e si riprende la delega di assessore al turismo che Fabrizio Ciarapica le aveva tolto a fine settembre 2023. Quel decreto è stato annullato dal tribunale per difetto di motivazione. La camera di consiglio si è tenuta il 7 marzo e la sentenza è stata pubblicata ieri.

Una doccia fredda per il sindaco che esce sconfitto dalla battaglia legale perché bocciato il presupposto base della sua decisione: il venir meno del rapporto di fiducia per via dell’iscrizione della Gironacci alla Lega, lei che era stata nominata in quota alla lista civica Civitanova Unica.

L’istruttoria ha fatto emergere che Gironacci non era tesserata e le ragioni esposte dal suo avvocato, Pietro Siciliano, sono state accolte dal Tar. Per i giudici l’atto "sebbene ampiamente e diffusamente motivato, è viziato da difetto di motivazione” stante che le ragioni del sindaco Ciarapica - che con delibera di giunta ha incaricato all’avvocato Diego Cuccù della difesa al Tar - perché le ragioni legate al venir meno della fiducia non erano supportati da elementi di prova. I giudici non hanno considerato tali i messaggi WhatsApp, le foto di Gironacci con esponenti leghisti e gli articoli di stampa e sul passaggio alla Lega indirizzato da Gironacci via WhatsApp il 29 settembre al vicesindaco “è stato smentito dalla stessa ricorrente in altri messaggi scambiati con una consigliera comunale e successivamente con dichiarazione del segretario cittadino della Lega”.

Non è quindi dimostrato “il presupposto su cui si fonda la decisione del sindaco e ne consegue che la motivazione è solo apparente, accertato che il passaggio alla Lega di fatto non c’è stato”. Da qui l’annullamento del decreto “fatto salvo il potere del sindaco di rideterminarsi nell’esercizio dei propri poteri, in ossequio al vincolo conformativo discendente della presente sentenza” è scritto in sentenza, che chiarisce come la revoca degli assessori diparte del sindaco “può basarsi anche su ragioni afferenti rapporti politici all’interno della maggioranza consiliare e sulle sue ripercussioni sul rapporto fiduciario tra il capo dell’amministrazione il singolo assessore, ma è necessario che il provvedimento sia accompagnato da un’indicazione di fatti e ragioni afferenti ai rapporti politici nella maggioranza che hanno leso il vincolo di fiducia, e questo al fine di soddisfare quel minimum motivazionale pur sempre richiesto anche per gli atti di alta amministrazione, nonché al fine di impedire che la lesione del vincolo fiduciario si trasformi in una vuota formula di stile suscettibile di utilizzi elusivi e discriminatori”. Respinta la domanda di risarcimento di Gironacci in relazione al danno di immagine.