Il Tar dà ragione all'assessora licenziata

Manola Gironacci vince la battaglia contro Fabrizio Ciarapica: per i giudici del tribunale amministrativo iil decreto con cui il sindaco alla fine dell’agosto 2023 le aveva revocato la delega è “viziato da difetto di motivazione”

Fabrizio Ciarapica e Manola Gironacci

Fabrizio Ciarapica e Manola Gironacci

Civitanova Marche, 21 marzo 2024 – Manola Gironacci vince la battaglia al Tar contro Fabrizio Ciarapica. Per i giudici il decreto con cui il sindaco alla fine dell’agosto del 2023 le aveva revocato la delega, adducendo un difetto di fiducia nei suoi confronti perché a suo dire era passata dalla lista Civitanova Unica alla Lega, è “viziato da difetto di motivazione di istruttoria, atteso che i fatti che avrebbero determinato l’affievolimento della fiducia (il distacco dell’assessore dalla lista Civitanova Unica e il suo passaggio alla formazione politica della Lega, che avrebbe comportato il venir meno dell’equilibrio tra forze politiche della maggioranza necessario per governare) non sono supportati da validi elementi di prova, non potendo essere considerati tali i messaggi WhatsApp, le fotografie che ritraggono la ricorrente insieme ad esponenti di taluni forze politiche o gli articoli di giornali, che nulla dimostrano in materia certa ed inequivoca”.

Per il Tar manca quindi il presupposto su cui si era fondata la decisione del sindaco di revocare l’assessore, ovvero il passaggio alla Lega e il venir meno della fiducia e ne consegue che la motivazione su cui poggiava il provvedimento firmato da Fabrizio Ciarapica è per i giudici “solo apparente, non essendo rinvenibile effettive ragioni per le quali sarebbe venuta meno la fiducia una volta accertato che il passaggio della ricorrente a un altro partito di fatto non c’è stato”.

Dunque per il Tar il ricorso presentato dalla Gironacci e dal suo avvocato Pietro Siciliano è fondato e il provvedimento di Ciarapica “va annullato per difetto di motivazione, fatto salvo il potere del sindaco di rideterminarsi nell’esercizio dei propri poteri autoritativi, ovviamente in ossequio al vincolo conformativo discendente della presente sentenza“. Non è stata invece accolta la domanda risarcitoria che aveva avanzato la Gironacci in merito alle indennità che non ha percepito dall’agosto del 2023 e al danno di immagine che per i giudici “non è stato in alcun modo provato, anzi risulta smentito dal fatto che il sindaco ha espressamente riconosciuto, anche nell’atto di revoca, la correttezza e la bontà dell’operato dell’assessore“. Il ricorso è stato discusso il 7 marzo e la sentenza pubblicata questa mattina nel sito del tribunale amministrativo