La caccia conserva un'etica, chi maltratta gli animali no

La lettera, risponde il condirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni

La pratica incivile definita caccia ha concluso la propria stagione il 30 gennaio. Dalla sua apertura, ovvero il primo settembre 2019, vi sono stati 24 morti e 58 feriti. Senza tener conto degli animali domestici uccisi, gatti in particolare, od altri animali la cui caccia è vietata. Sui social  c'è addirittura chi sostiene che i cacciatori abbiano grande rispetto per gli animali e la natura. Chi rispetta gli animali li rispetta tutti, non solo alcuni e gli altri li uccide. Ma vorrei ora dire come la penso: possiedo un'arma. Una pistola calibro 22 ad uso sportivo. E so che, se incensurati, basta pagare per avere il permesso di detenzione. Semplicemente perchè le armi sono un grande business. Non vi è nessuna perizia psichiatrica prima di avere il permesso. E sono molti gli anziani che ancora cacciano, con tutti i pericoli che ciò comporta, iniziando dai riflessi rallentati. Ma oltre questi motivi di praticità io chiedo a voi tutti: con quale diritto ci arroghiamo la facoltà di uccidere gli altri animali solo per divertimento? Con quale superbia decidiamo della loro vita solo per hobby? Abito in campagna e spesso ho dovuto allontanare cacciatori che si erano avvicinati, cani al seguito, a casa mia senza rispettare alcun limite. Azioni documentate con foto e video. La mia guerra personale a chi toglie la vita ad animali indifesi non cesserà mai. Sia "sul campo" che a mezzo stampa. Non mi fermerò mai finchè questo massacro non avrà fine. Cristian Carbognani S. Ilario d'Enza 42049 (RE)

Risponde il condirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni La sua opinione è rispettabilissima ed è condivisa da molte persone. Altrettrante la pensano in modo diverso e non demonizzano la caccia. Comprensibile. Ma andiamo con ordine. Se aboliamo la caccia dobbiamo abolire anche la pesca. Non ci sono grandi differenze. Entrambe appartengono ad una passione atavica dell'uomo che all'inizio cacciava per vivere mentre oggi caccia (e pesca) non per vivere. Ma le prede cacciate vegono consumate a tavola come altri animali e chiudono un ciclo. La caccia va esercitata con senso etico, risponde a regole precise e severe e chi non rispetta l'etica e il codice va punito. Non è obbligatorio imbracciare il fucile, non è una pratica per tutti.  E vanno puniti soprattutto coloro che uccidono (ma i casi sono limitarti) animali proibiti. Fra i cacciatori ci sono anche gli sconsiderati, purtroppo. E vero ogni anno ci sono e si registrano anche incidenti mortali, a volte casuali a volte per imprudenza, ma il rischio è ristretto ai cacciatori e in ogni caso bisogna fare di tutto affinchè non ci siano vittime. Se vogliamo rispettare gli animali esistono altri fronti su cui bisogna impegnarsi: i maltrattamenti, gli abbandoni, le corse clandestine di  cavalli, gli allevamenti intensivi. L'inciviltà è diffusa e va combattuta. beppe.boni@ilcarlino.net