Romanzo criminale scritto a metà

Bologna, 10 gennaio 2020 - Quattro condanne, una selva di dubbi, un tortuoso percorso di punti oscuri che forse resteranno per sempre tali, come è destino di molte delle stragi italiane. Con l’ergastolo inflitto al quarto uomo, Gilberto Cavallini, la sentenza della Corte d’Assise di Bologna conferma la verità giudiziaria che ha sostenuto il precedente pronunciamento per la strage del 2 agosto 1980: gli esecutori sono gli ex Nar, i ragazzi neri Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Cavallini, appunto. Nel retroscena della strage più sanguinaria della notte della Repubblica restano troppi aspetti non chiariti, mancano i mandanti, il movente non è identificato, i misteri della pista palestinese mai affrontati in modo convincente. Eppure la via, con elementi ancora coperti dal segreto di Stato, era praticabile. La sentenza Cavallini arriva dopo 40 anni di indagini ingiallite e ricordi sbiaditi. Ma chiude la verità giudiziaria certificata dopo centinaia di udienze, migliaia di pagine processuali, fantasmi con e senza volto entrati e usciti dal palcoscenico. Eppure questo romanzo criminale non è completo. La sentenza sui quattro ex Nar va rispettata, ovvio. Ma la storia che si intreccia fra servizi segreti forse deviati (definizione che fa sempre comodo a tutti), poteri forti e terroristi palestinesi comparsi e sfumati via nelle pieghe di questo racconto senza fine, procede a passi incerti fra sprazzi di luce e notte fonda. Con molte contraddizioni sospese a mezz’aria. Carlos, il terrorista filopalestinese (in carcere) che forse sa ma non dice era da interrogare, ma i giudici bolognesi hanno scelto di non farlo. Peccato. I quattro ex Nar, senza nascondere il passato di politica e omicidi, negano da sempre la strage e la pistola fumante non è stata trovata nelle loro mani. Nonostante ciò i giudici hanno ritenuto sufficienti gli indizi e le testimonianze per indicarli come gli esecutori dell’esplosione alla stazione. Sarà così, ma nel libro della strage di Bologna mancano troppe pagine.