50 top Italy restaurants 2023: dove andare in Emilia Romagna, Veneto e Marche

Massimo Bottura conquista ancora una volta la vetta, ma ci sono altri undici indirizzi e altrettanti chef da scoprire

Modena, 23 ottobre 2022 - È una vera e propria guida al meglio della ristorazione ‘made in Italy’ la 50 top Italy restaurants 2023, la classifica online dei 50 grandi ristoranti del Belpaese, curata dai critici gastronomici Luciano Pignataro, Albert Sapere e Barbara Guerra. I tre curatori, si sa, suddividono i locali a seconda di tipologia e fascia di prezzo in tre classifiche, contenenti 50 nomi ciascuna: grandi ristoranti, cucina d’autore e luxury. I grandi ristoranti sono senza limite di spesa, mentre la cucina d’autore comprende i locali con un limite di budget intorno ai 100 euro, generalmente gestiti da giovani chef. Infine, la categoria Luxury, che sarà presentata il 5 dicembre prossimo, comprende ristoranti di alto livello, presenti all’interno di hotel di lusso, relais e residenze di charme. Un’operazione, dichiarano i curatori, che dovrebbe facilitare utenti e buongustai nella scelta della destinazione più adatta alle proprie preferenze. 

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Tornando, dunque, alla ‘50 top’ dei grandi ristoranti italiani, se l’Emilia Romagna è presente con una sola menzione, sia pur di assoluto rilievo, Marche e Veneto si confermano come regioni di culto per gli appassionati di cucina di qualità, rispettivamente con 4 e 7 indirizzi da segnare in agenda.

50 top Italy in Emilia Romagna 

L’unico emiliano-romagnolo presente nella top 50 dei grandi ristoranti guarda tutti i colleghi dall’alto: è il ‘solito’ Massimo Bottura, superstar dell’Osteria francescana di Modena, a conquistare la vetta dell’ambita classifica. ‘Nella ristorazione moderna’, scrivono i giudici, ‘il termine “esperienza” viene usato troppo, e troppo spesso fuori luogo: non certo in questo ristorante, che resta quanto di meglio la cucina italiana contemporanea possa offrire". Di Bottura si esaltano i suoi piatti iconici, dallo spaghetto al pomodoro al risotto come parmigiana di melanzane, dalla panzanella al cous cous divenuto cialdina, fino alla fiorentina. Cultura, arte e ironia che si rincorrono, dando vita a suggestioni visionarie. 

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50 top Italy: Bottura al primo posto
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50 top Italy nelle Marche

Al secondo posto, ecco, subito, le Marche: si trova infatti sul lungomare di Senigallia (An) il ristorante Uliassi, che lo chef tristellato Mauro Uliassi gestisce assieme alla sorella Catia. ‘Mare a cacciagione sono i due pilastri su cui poggia la creatività di Mauro e del suo staff’, si legge, fra l’altro, nella dettagliata motivazione del riconoscimento. ‘Si inizia con i ricci ghiacciati, mandarino e zafferanella, per continuare con le seppie crude e pomodori verdi. Piatti di gusto, di tecnica, di pensiero: un mix davvero notevole’. 

Appena fuori dalla top ten, all’undicesimo posto, ecco l’altra stella Michelin di Senigallia (An), Moreno Cedroni, chef e titolare, da 38 anni, della Madonnina del pescatore. I critici gastronomici ne apprezzano soprattutto la cucina in continua evoluzione, che nei menù prevede ingredienti sempre nuovi, non di rado spiazzanti, ma sempre azzeccati.

Agguanta il 29esimo posto Enrico Recanati, chef del ristorante Andreina a Loreto, in provincia di Ancona. ‘Cresciuto a pane e girarrosti’, si legge nella motivazione, ‘Recanati è riuscito a rendere l’ancestrale cucina sul camino contemporanea’. Piatti consigliati: la pasta cacio e 7 pepi è il coniglio in porchetta, avvolto in una cialda croccante alla barbabietola.

Quasi in fondo alla classifica, al 44esimo posto, il quarto ristorante marchigiano in lista: il Retroscena, in pieno centro a Porto San Giorgio, in provincia di Fermo.

50 top Italy in Veneto

In quinta posizione troviamo il primo dei sette locali veneti presenti in classifica: è il famoso Le calandre, gestito dalla famiglia Alajmo a Sarmeola di Rubano, nell’area industriale di Padova. "Una cucina italiana, frutto di studio e profondità di pensiero, spessore e leggerezza, intrisa di spunti regionali ma sempre, costantemente, italiana, con citazioni coerenti dalla laguna al Mediterraneo", recita la motivazione. Consigliati sia i grandi classici, come il cappuccino di seppie al nero, sia i due menù degustazione, il Raf e il Max (dedicati a Massimiliano e Raffaele Alajmo). 

Al 17esimo posto La tana gourmet di Asiago, in provincia di Vicenza: la cucina è dominata dal talento immenso dello chef Alessandro dal Degan, che non teme di sperimentare soluzioni d’avanguardia.

Poco più giù, al 20esimo posto, un’altra eccellenza veneta, Casa Perbellini, nel cuore di Verona. Al 22esimo posto La peca (in dialetto veneto, impronta), guidato dallo chef Nicola Portinari a Lonigo, nel Vicentino. 

Tre locali veneti spiccano nelle successive dieci posizioni: 32esimo posto per il veneto ‘Aqua crua’, a Barbarano Vicentino; 36esimo per Antica Osteria Cera, a Campagna Lupia (Ve), e 39esimo per Damini macelleria e affini, ad Arzignano, in provincia di Vicenza.