50 Top Italy 2023 cucine d'autore: dove sono in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Ecco la graduatoria della celebre guida online. Tra i migliori ristoranti di nicchia in Italia quattro sono emiliano-romagnoli, tre marchigiani e tre veneti

Lo chef Massimo Spigaroli, Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense

Lo chef Massimo Spigaroli, Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense

Bologna, 22 ottobre 2022 - Le loro cucine d’autore sono tra le 50 migliori del Belpaese, secondo l’edizione 2023 della celebre guida ‘50 top Italy restaurants’, appena pubblicata online. Quattro ristoranti emiliano-romagnoli, tre marchigiani e tre veneti si sono piazzati nei primi 50 posti dell’ambita graduatoria, che premia, in particolare, le cucine guidate da chef giovani e talentuosi. Curata da Barbara Guerra, Albert Sapere e Luciano Pignataro, 50 top Italy suddivide infatti i locali italiani in due macro-categorie: i grandi ristoranti e le cucine d’autore - più piccole, riservate e di nicchia, ma ugualmente meritevoli di menzione. 

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50 Top Italy cucine d'autore: la top ten

Tra le cucine d’autore, il primo posto va al ristorante romano ‘Zia restaurant’, ma sul secondo gradino del podio sale subito un emiliano-romagnolo (d’adozione, perché pesarese di origine): si tratta di Gianluca Gorini, chef e titolare del ristorante DaGorini a San Piero in Bagno (FC), alle porte delle Foreste casentinesi. Nella motivazione si legge, tra l’altro: ‘A un passo dai quarant’anni, Gianluca Gorini non è più l’enfant prodige degli esordi: da qualche anno si è consolidato come un professionista maturo e di talento. Conquista la stella Michelin un paio d’anni fa, dopo una carriera di sacrificio, fatica, ma anche diversi successi. DaGorini lo rispecchia nel profondo. Ambiente minimal, discreto, senza ostentazioni e opulenze, ma di gusto. Quattro i percorsi degustazione proposti. In cucina dominano le note vegetali e il rispetto della materia prima’. 

50 Top Italy cucine d'autore: tra Romagna e Marche

Appena fuori dalla top ten, all’undicesimo posto, ecco un altro locale romagnolo, Abocar Due cucine, in pieno centro a Rimini, già stella Michelin dal 2020. Nella motivazione, i giudici dimostrano di apprezzare in particolare la cucina del giovane chef Mariano Guardianelli, capace di rispecchiare la fusione tra due mondi (l’Argentina, suo paese d’origine, e la Romagna delle materie prime). ‘Il bilancio della visita da Abocar Due Cucine è più che soddisfacente’, si legge infatti. ‘Da ricordare, tra i piatti, i finger iniziali, gli gnocchi d’erbe e l’anguilla arrosto e alloro. Alla validità dell’esperienza contribuisce l’ammontare del conto, risultato di un menu degustazione offerto a prezzi competitivi (60 euro) per i percorsi carne e pesce’.

Appena tre posti più in basso, in 14esima posizione, ecco il primo verdetto marchigiano, ‘Dalla Gioconda’, raffinato ristorante con vista su Gabicce Mare, nei pressi del monte San Bartolo. Guidato dallo chef Davide Di Fabio - per 16 anni braccio destro di Massimo Bottura all’Osteria francescana - il locale è apprezzato dai critici per i ‘piatti vivaci, di ricerca, basati sull’impiego di prodotti di mare e terra del territorio, in genere con marcata acidità’. 

In un continuo andirivieni al di qua e al di là del confine romagnolo, al 16esimo posto troviamo l’Osteria del povero diavolo di Poggio Torriana, tra le colline riminesi, già stella Michelin. ‘Il menù offre tre proposte’, si legge nella motivazione dei giudici, ‘due a base di pesce o carne, entrambe di quattro portate al prezzo di 55 euro, la terza a mano libera dello chef Giuseppe Gasperoni, con otto portate a 80 euro. Va aggiunta l’offerta dello chef, con gustose entrate e dolcezze finali, squisiti i pani prodotti in cucina. Le preparazioni sono curate negli equilibri gustativi e nella resa cromatica’.

Al 19esimo posto ecco Casa Rapisarda, nella meravigliosa località marina di Numana, perla del Conero, nelle Marche. ‘Dopo aver suonato il campanello’, scrivono i critici, ‘si ammira lo stile minimal del locale, per pochi intimi. D’estate si amplia con l’utilizzo del terrazzino e dello spazio adiacente l’ingresso, proprio sulla scalinata. A fare gli onori di casa è lo chef, Alessandro Rapisarda. Giovane talento dalle idee brillanti tra i fornelli, si distingue per la tecnica. I piatti, presentati personalmente ai commensali, rispecchiano con coerenza il suo percorso di studio e sperimentazioni’. 

50 Top Italy cucine d'autore: Emilia e Veneto

In 26esima posizione una vera eccellenza della Bassa Parmense, l’Antica corte Pallavicina dei fratelli Spigaroli, la cui cucina, squisitamente gastro-fluviale, dicono i giudici, ha conquistato i grandi del mondo e continua a incantare, ogni giorno, gli appassionati della buona tavola, che arrivano a frotte a Polesine Parmense, anche da fuori regione. Meritano una citazione i tortelli della tradizione e, naturalmente, sua maestà il culatello, che lo stesso chef Massimo Spigaroli ha contribuito a rendere un presidio Dop. 

Al 35esimo e al 37esimo posto due locali veneti, La favellina di Malo (Vi) e Lazzaro 1915 di Pontelongo (Pd), mentre al 41esimo riecco le Marche, con L’Arcade di Porto San Giorgio (FM). Quasi in coda, al 48esimo posto, il noto SanBrite di Cortina D’Ampezzo, locale in cui la montagna la fa da padrona, a partire dalla vista meravigliosa sulle Tofane fino alla cucina, interamente a base di ingredienti offerti dalla natura e dalla malga.