"Ho visto demolire casa di Zavattini senza poterla salvare, con la legge non avverrà più"

A parlare della legge regionale che salverà le dimore delle persone illustri il consigliere regionale Andrea Costa, ex sindaco di Luzzara. La presidente Marchetti: “Un progetto di legge valido anche in chiave di promozione turistica”

Da sinistra Mauro Felicori, Francesca Marchetti, Valentina Stragliati, Andrea Costa

Da sinistra Mauro Felicori, Francesca Marchetti, Valentina Stragliati, Andrea Costa

Bologna, 13 gennaio 2022 - Ci pensava da tanto tempo, il consigliere del Pd reggiano, Andrea Costa, a una legge che salvasse le dimore delle persone illustri che hanno vissuto o operato in Emilia-Romagna, da quando, da sindaco di Luzzara (Reggio Emilia) – racconta - "ho dovuto veder demolire, senza poterci fare niente, la casa di Cesare Zavattini”, celeberrimo sceneggiatore, scrittore, giornalista, pittore. “Nel 2010 – spiega - fu venduta la sua casa natale, era un iter amministrativo che non potevo fermare, quell’abitazione è stata demolita: con questa legge una cosa del genere non potrebbe più capitare”. L’abitazione di Zavattini, che poi in origine era il bar Zavattini, gestito fino alla fine degli Anni Trenta dal padre e dalla famiglia dello scrittore e sceneggiatore, è stata venduta da chi aveva in custodia l’eredità e, al suo posto, ora sorgono alcuni appartamenti di pregio.

Oggi, infatti, la commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti (Pd), ha dato il via libera al progetto di legge della Giunta sulle "Case e studi delle persone illustri dell'Emilia-Romagna" che servirà a tutelare con finanziamenti da parte della Regione le case e gli studi di chi ha fatto la storia dell’Emilia-Romagna e, a volte, anche internazionale. Ora il pdl è atteso in Assemblea legislativa dove dovrà passare al vaglio di tutti i consiglieri.

“Quando muoiono le persone illustri – sottolinea Costa – tra eredità, controversie, le istituzioni che dovrebbero occuparsene e la burocrazia, va a a finire che non se ne occupa nessuno e, tante volte, queste dimore o luoghi finiscono nell’oblio e non vengono valorizzate: questo è ciò che il progetto di legge impedirà”

L’obiettivo del progetto di legge

Riconoscere e valorizzare le abitazioni e gli studi delle persone illustri vissute in Emilia-Romagna: esponenti del mondo della storia, della cultura, della politica, della scienza e della spiritualità che hanno fatto la storia di questa regione e del mondo. È l’obiettivo del progetto di legge della Giunta sulle "Case e studi delle persone illustri”. Il provvedimento vuole mettere in custodia questi luoghi del nostro territorio emiliano-romagnolo che potrebbero rischiare di finire nel dimenticatoio, perché non sufficientemente utilizzati o valorizzati per mancanza di fondi. Quasi un centinaio le dimore di persone illustri

In Emilia-Romagna, infatti, hanno vissuto e operato quasi un centinaio di personalità che hanno cambiato il mondo con la loro opera. Si parla di persone illustri come: Giuseppe Verdi, Luciano Pavarotti, i Fratelli Cervi, Antonio Ligabue, Arturo Toscanini, Lucio Dalla, Enzo Ferrari, Giorgio Morandi, Giosuè Carducci, Guglielmo Marconi, Ludovico Ariosto, Gioacchino Rossini, Anita e Giuseppe Garibaldi, Giosuè Carducci, Federico Fellini, Giovanni Pascoli, Aurelio Saffi, Tonino Guerra, Giovannino Guareschi e tanti altri. La Giunta ha stilato un elenco molto provvisorio che sarà aggiornato costantemente. A breve, ad esempio, potrà essere inserito anche il nome di Raffaella Carrà che, nativa di Bellaria (Rimini), ha vissuto anche per lungo tempo a Bologna. Ad oggi, sono circa 90 le realtà che, nelle loro forme più o meno ibride, rappresentano case museo, studi e archivi di illustri. Di queste 90, 10 non sono censibili per problemi ereditari e solo 29 sono a gestione pubblica. Le restanti realtà – qualora aperte e visitabili – sono organizzate grazie alle famiglie private che tengono viva la memoria (19), gestite da fondazioni (16), valorizzate da associazioni e realtà del terzo settore (15). I fondi della Regione per le Case degli illustri

La legge finanzierà due linee di intervento, una in conto capitale, per interventi come manutenzioni, restauri, lavori strutturali, installazioni di impianti d’allarme e così via e una in conto corrente, per la valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e la sua messa a fruizione del pubblico: mostre, studi, catalogazione, digitalizzazione, organizzazione di eventi”. Come verranno assegnati i finanziamenti?

I fondi saranno assegnati attraverso bandi che usciranno annualmente. I soggetti che hanno la custodia di questi luoghi sono diversi: istituzioni, eredi, fondazioni e associazioni e, la novità introdotta dal progetto di legge è che i finanziamenti verranno assegnati direttamente a chi ha in tutela il patrimonio dell’illustre estinto. Attenzione, però, per poter partecipare al bando questi soggetti dovranno prima fare domanda per essere iscritti all’elenco delle "Case e studi degli illustri dell'Emilia-Romagna” e sarà la Regione a decidere se ammetterli e dunque farli poi partecipare al bando. Ci sono, infatti, dei criteri stringenti di ammissione: la persona illustre, ad esempio, deve: o essere vissuta in quella dimora - che recherà dunque tracce del suo percorso artistico - o gli deve essere stata intitolata. La legge come volano del turismo e le Reti di case degli illustri

Sul provvedimento, l’Emilia-Romagna conta molta anche come volano per il turismo. “Si tratta di un disegno di legge – sottolinea la presidente della commissione Francesca Marchetti che vuole sostenere, anche economicamente, un ricco patrimonio culturale, storico e identitario presente nella nostra regione. Un patrimonio che andrà visto anche nell’ottica di rilancio del turismo”. In più – aggiunge il consigliere Costa - "potrebbe introdurre un nuovo indotto turistico: si potrebbe costruire una Rete delle case delle persone celebri. Abbiamo infatti presentato un emendamento, approvato a seguito del confronto con i soggetti responsabili di questi luoghi e con l’associazione nazionale 'Case della memoria', che incentiva la collaborazione e la costituzione di reti tra case di personaggi illustri del territorio, che magari insistono sulla stessa area o provincia e possono creare un itinerario di visite e iniziative: in questo caso è prevista una premialità”. "Con questa legge – conclude Marchetti - vogliamo impedire che vada perso un grande patrimonio regionale da valorizzare con risorse e con lo sviluppo di percorsi culturali dedicati ai territori. In Emilia-Romagna, ogni giorno ci impegniamo affinché il sistema pubblico possa tutelare la memoria e i luoghi della cultura siano custoditi, preservati e tramandati e soprattutto aperti al pubblico”.