Coronavirus oggi, il bollettino Covid del 31 ottobre. In Veneto altre 12 vittime

Oggi 2.697 nuovi positivi. Il governatore Zaia: "Il 30% delle persone in terapia intensiva ha meno di 60 anni. I medici di base dovranno fare i tamponi rapidi"

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Venezia, 31 ottobre 2020 - La pandemia non si ferma e continuano a crescere a ritmo preoccupante i contagi da Coronavirus in in Veneto, che oggi registrano 2.697 positivi più di ieri quando si erano registrati 3012 nuovi casi, per un totale di 56.953 contagi dall'inizio dell'emergenza. Lo riferisce il consueto bollettino della Regione.

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I decessi

Pesante anche il bilancio dei morti, con altre 12 vittime, che portano il dato complessivo a 2.4.01.

"Il 30% dei pazienti in terapia intensiva ha meno di 60 anni"

La nuova ondata del virus si ripercuote nei numeri in costante crescita degli ospedali, in particolare delle terapie intensive, dove ora si trovano 127 malati (+5). I ricoverati con Covid nei reparti non critici sono 908 (+31). I soggetti attualmente positivi sono 29.179 (+2.632). "Il 30% dei pazienti in terapia intensiva è sotto i 60 anni - ha detto il governatore Luca Zaia -  il 30% tra 60 e 70 anni, il 30% tra 70 e 80 anni, e il 10% sopra gli 80. Sembra che ci sia anche una riduzione della mortalità in terapia intensiva, dato dal fatto che i ricoverati siano più giovani ed entrino con minori o assenti patologie pregresse. Di qui a una decina di giorni secondo la previsione avremo da 160 a 180 pazienti ricoverati nelle terapie intensive: l'importante è sapere che saremo in grado di gestire i posti letto senza operazioni drastiche".

L'ordinanza di Zaia: "I medici di famiglia faranno i tamponi rapidi"

Il governatore Luca Zaia, ha firmato un'ordinanza con la quale rende "obbligatorio per tutti i 3.150 medici di medicina generale del Veneto l'effettuazione dei i test rapidi ai propri assistiti, come previsto dall'accordo nazionale e con il Ministero della Salute". "Chi si esime - ha precisato Zaia - verrà sanzionato".

"Daremo a tutti - ha spiegato - i tamponi rapidi, i dispositivi di protezione per poter intervenire sui loro assistiti che hanno sintomi o la necessità di fare un tampone". Il medico di base inoltre diventa ufficiale di sanità pubblica, per cui "potrà decidere la misura della quarantena (che varrà anche per l'Inps) e di fare il tracciamento delle persone che sono state a contatto con il suo assistito". Se queste sono già in carico ad altri medici, dovrà informare i colleghi. I test, si tratta di tamponi rapidi, potranno essere fatti a domicilio degli assistiti, in ambulatorio; se questo risulta poco praticabile, il medico potrà servirsi di spazi concessi dal Comune o dal distretto sanitario. Sarà la Regione Veneto a fornire i tamponi: per ora è stato calcolato un numero di 180-200 mila la settimana".