Fine Ramadan 2022, oggi la festa

Il messaggio dell'arcivescovo di Bologna in occasione dell'evento: "L’invito che vi rivolgo alla fine di questo mese è di continuare a pregare per la pace"

La festa di fine Ramadan 2022 è oggi, 2 maggio 2022

La festa di fine Ramadan 2022 è oggi, 2 maggio 2022

Bologna, 2 maggio 2022 - Oggi, lunedì 2 maggio si conclude il Ramadan di quest'anno: i 30 giorni sacri per i musulmani, che osservano il digiuno dall'alba a tramonto, sono infatti iniziati il 2 aprile scorso. Il digiuno è uno dei cinque precetti fondamentali dell'Islam e quest'anno è in parte coinciso con il periodo pasquale dei cristiani. E così come durante la Pasqua si festeggia e ci si ritrova in famiglia, è uso festeggiare la fine del Ramadan con banchetti e ricette tradizionali, che fungono da ritrovo per tutti i fedeli.

La festa di fine Ramadan

Già da ieri sera, 1 maggio, dopo il tramonto si festeggia la fine del Ramadan, ma la vera festa si tiene oggi, 2 maggio. Si tratta di Id Al Fitr, la festa di interruzione del digiuno o festa di fine Ramadan. Nella mattina si prega, poi si festeggia mangiando tutti insieme all'interno della propria comunità e in famiglia, con banchetti e con piatti della cucina tradizionale.

A distanza di due mesi circa c'è poi un'altra festa, più grande: Id al-adha, la festa del sacrificio. Questa seconda festa quest'anno si terrà il 9 luglio ed è così nominata perché è usanza sgozzare degli animali, di solito agnelli, per ricordare la prova di obbedienza di Abramo, quando Dio gli chiese di sacrificare la vita del figlio Ismaele. 

A differenza della prima conosciuta anche come 'festa piccola', la seconda è una 'festa grande', anche perché dura più giorni. 

Zuppi: "Dobbiamo continuare a pregare per la pace"

L'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, ha inviato un messaggio in occasione della fine del Ramadan, che vuole essere un invito a continuare a pregare per la pace: "La Bibbia e il Corano ci pongono di fronte ad Abele e Caino: la loro storia è il prototipo di tutti gli omicidi e i soprusi commessi dalla fondazione del mondo ad oggi. Dobbiamo forse riconoscere che Caino ha vinto? Quanto spazio di azione possiamo ancora lasciare a quel Caino che si agita nel cuore dei potenti, come nel cuore di ognuno di noi? Poiché la violenza è per sua natura sorda, incapace di ascoltare l’altro, il nostro contributo, come cristiani e musulmani, come credenti e non credenti, è la disponibilità al dialogo in tutti gli ambiti della vita". 

"L’invito che vi rivolgo - continua il messaggio -, alla fine di questo mese di Ramadan, è di continuare a pregare per la pace, per disarmare i nostri cuori e le nostre mani, per avere nel cuore e sulla bocca quel ramoscello d’ulivo che dopo il diluvio della guerra rappresenta la pace tra le persone e i popoli".