LORENZO PEDRINI
Cronaca

Orietta Berti a Sanremo 2021: canzone e chi è

L'usignolo di Cavriago sul palco con "Quando sei innamorato". La carriera

Orietta Berti

Orietta Berti

Bologna, 3 marzo 2021 – “Fin che la barca va lasciala andare” è il ritornello che dal 1970 accompagna la carriera di una delle più note voci della musica leggera italiana. E la barca di Orietta Berti, in effetti, non si è mai fermata.

Anzi, a giudicare dall'imminente nuovo attracco nel porto di Sanremo con la canzone 'Quando ti sei innamorato', di gettare l'ancora non ha proprio alcuna intenzione, anche se l'usignolo di Cavriago, dai suoi inizi nelle balere reggiane, di leghe ne ha già percorse parecchie. E sempre col vento in poppa.

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Remare, però, a differenza di quanto dice la canzone, ha remato, perché per vendere più di 15 milioni di copie in sessant'anni di dischi d'argento, d'oro e di platino non si può solo aspettare che il campanello suoni, ma bisogna rimboccarsi le maniche e far fruttare col lavoro i doni che la natura ci ha regalato.

Così, fin dal primo concorso canoro datato 1961, durante il quale si qualificò per le finali cantando la propria versione de 'Il cielo in una stanza' di Gino Paoli, ha fatto sempre Orietta, unendo alla pulizia della sua tecnica tutto l'impegno tipico degli artisti emiliani della sua generazione, quella dorata del secondo Dopoguerra.

Già, perché nel raggio di una cinquantina di chilometri da casa della Berti, negli anni '40, era venuta al mondo gente come Francesco Guccini, Maurizio Vandelli, Caterina Caselli, Lucio Dalla, Pierangelo Bertoli, Gianni Morandi e Iva Zanicchi. E gli ultimi due, tra l'altro, erano già in gara contro Orietta allo stessa kermesse che, appena diciassettenne, la tenne a battesimo.

In nessun altro luogo d'Italia, dunque, era così difficile spiccare tra i tanti, arrivando a calcare per undici volte (la prima nel 1966 e la dodicesima in arrivo) il palco dell'Ariston e mettendo in fila successi come 'Tu sei quello', 'Io ti darò di più', 'Fin che la barca va', 'Tipitipitì', 'Una bambola blu', 'Io tu e le rose', 'Via dei Ciclamini' e 'La vedova bianca'. Dietro ai quali, in alcuni casi, le melodie spensierate celavano riferimenti a controversi temi d'attualità.

E questo solo fra i '60 e i primi '70, perché poi, tra i '70 e gli '80, la Berti ampliò i propri orizzonti dedicandosi al folk, ad alcune incursioni cinematografiche come quella, forse la più nota, ne 'I nuovi mostri' del trio Monicelli/Risi/Scola, alla musica per bambini e alle sigle televisive, come 'La balena' e 'Tagliatelle', entrambe legate a 'Domenica In'.

In seguito, con la produzione in proprio e le collaborazioni con penne come Umberto Balsamo e Cristiano Malgioglio, arriva una nuova virata, con il ritorno alle sole canzoni d'amore e nuovi grandi successi di pubblico, quali 'Futuro' e 'Io come donna'.

Gli anni '90 e 2000, invece, trascorrono fra nuove incisioni, varie interpretazioni di brani suoi e di altri grandi nomi della canzone italiana e numerose conduzioni e apparizioni televisive, da 'Domenica In' a 'Buona Domenica', da 'Quelli che il calcio' a 'Che tempo che fa' e da 'Ballando con le stelle' a 'Celebrity Masterchef', passando dal 'Premio Mia Martini' per i 45 anni di carriera, nel 2010, e conducendo pure un'edizione di 'Sanremo giovani'.

E la prua resta puntata verso l'orizzonte.