Salvato dopo tre giorni sul tetto: "Ho rischiato di morire. E tuttora non so dove andare"

Adriatik Kllogjri vive con la sua cagnolina in una stanza della parrocchia di Albereto, nel Faentino "Ma ora devono fare i lavori e non trovo alloggi a prezzi che possa permettermi".

Salvato dopo tre giorni sul tetto: "Ho rischiato di morire. E tuttora non so dove andare"

Salvato dopo tre giorni sul tetto: "Ho rischiato di morire. E tuttora non so dove andare"

"È da due giorni che chiamo, sono arrivato al tetto, nel colmo del tetto... Ma io non vedo nessuno che viene ad aiutarmi". Un grido disperato, uno dei tanti lanciati da Adriatik Kllogjri nei tre giorni e due notti che ha trascorso da solo col cane e il gatto sul tetto della casa dove viveva in affitto, sotto la pioggia battente, senza cibo e senza acqua. Attorno solo campagne affogate per chilometri, il silenzio. Quel grido ora è nell’apertura del trailer del docufilm sull’alluvione ’Ho visto il finimondo’ realizzato dal Resto del Carlino con il supporto della Bcc.

Kllogjri, dove viveva quando è arrivata l’alluvione?

"Via Corleto, tra Albereto e Prada. Ero in affitto al piano terra. Quella sera, il 16 maggio, ero appena tornato da un viaggio di lavoro in Francia e avevo riaccompagnato mia madre in aeroporto per tornare in Albania. Ero stanco, mi sono buttato a letto. Alle 6 mi sono svegliato fradicio. Mi sono detto: ‘Qui c’è qualcosa che non funziona’".

Non sapeva dell’allarme?

"No. Ero appena tornato dalla Francia, non sapevo niente. All’inizio ho pensato che ci fosse una perdita in casa, che so, un rubinetto. Non riuscivo ad aprire la porta della camera per la pressione dell’acqua. Quando mi sono svegliato ce n’erano 30/40 centimetri, dopo mezz’ora mi era arrivata al collo. Avevo il terrore di non riuscire a uscire. Alla finestra c’erano le inferriate".

Come è uscito, quindi?

"Quando l’acqua ha superato il livello della porta sono riuscito ad aprirla, dopo mezz’ora a combattere e a pensare di morire. Il cane che mi stava aggrappato sul collo, cercava un rifugio".

E poi è uscito

"Davanti avevo un lago, tutte le macchine erano sommerse. Non capivo cosa stesse succedendo, ero in tilt. Mi sono immerso e ho tirato fuori dal furgone da lavoro la scala da 8 metri. Nel farlo mi è entrato un pezzo di ferro in una mano, per poco non morivo lì".

È andato sul tetto?

"Sì. Tra l’altro ho fatto molta fatica col cane, l’ho messa su una tavola, lei era pesante, voleva nuotare. L’ho portata su piano piano. Mentre salivo il gatto ha rischiato di farsi portare via dalla corrente, poi mi ha visto, mi ha piantato le unghie nella schiena ed è salito sulla scala dalla mia testa".

E invece per fortuna vi siete salvati tutti. Dopo quanto tempo?

"Due notti e tre giorni. La prima notte pioveva ininterrottamente. Avevo salvare il telefono mettendolo in una bustina ermetica, ho chiamato tutti. Volevo capire cosa stesse succedendo, cosa fare. Non avevo cibo, nulla".

L’hanno portata via in elicottero, poi?

"Sì. Ho chiamato tante volte, fino a finire la batteria. Allora ho visto un elicottero e ho strappato un pezzo di guaina del tetto per accendere un piccolo fuoco, così che mi vedessero. Non ce la facevo più, stavo morendo. Avevo anche pensato di buttarmi nell’acqua, prendere un barile che avevo visto, ma era pieno di ferri. Era difficile. Alla fine mi hanno caricato in elicottero, io e il cane".

Ora dove vive?

"Non è ancora possibile tornare in quella casa. All’inizio ho comprato una tenda , l’ho piantata davanti alla parrocchia di Albereto e ho dormito lì per 4/5 mesi".

Non le hanno offerto un alloggio in hotel?

"Sì, ma non volevano il cane. Ma io non l’avrei mai abbandonata, è come una figlia".

E ora?

"Dopo qualche mese dalla parrocchia mi hanno detto di entrare, dentro c’era una stanza e mi hanno detto che potevo dormire lì, con una piccola quota. Ma me ne devo andare. Per fortuna non ho perso il lavoro, anche se sono stato fermo 2/3 mesi per il taglio alla mano. Dall’azienda mi sono stati tutti vicini".

Come mai deve andare via da Albereto?

"Devono fare dei lavori in parrocchia. Sono stati tutti molto gentili, ma dovrò andare via. Sto cercando ma in giro non trovo niente, per gli affitti si parla di minimo 800 euro al mese. Io già ho dovuto ricomprare un furgone e un’utilitaria, ho perso quattro mezzi nell’alluvione. Non è facile".

Sara Servadei