Mercato immobiliare, più affitti e meno acquisti di case. Cosa dicono i dati di Nomisma

Compravendite in calo: pesano i tassi mutui, mentre continua il fascino degli affitti brevi. L’analisi del 1° Osservatorio Immobiliare 2024

Bologna, 21 marzo 2024 – Il mercato immobiliare italiano continua a mostrare segnali di ulteriore indebolimento nel 2023 mentre prosegue la stretta creditizia e anche per il 2024 le stime segnalano ribassi nelle compravendite o situazione stazionaria. Stando all'analisi del 1° Osservatorio Immobiliare 2024 di Nomisma, il calo registrato nel 2023 è del 9,7% delle compravendite ed è un dato da "imputare esclusivamente alla componente di domanda assistita da mutuo" che ha subito una flessione del -26%. La restante quota di mercato invece è risultata in crescita del +4,8% e cresce anche la domanda di affitto: +3 punti percentuali rispetto allo scorso anno.

Il settore dell’immobiliare è in uno stato di quiete prima della tempesta, insomma. “Siamo ottimisti perché il Pil aumenta e il picco inflattivo è alle spalle. Viviamo, però, un momento di attesa dato dall’incremento dei tassi di interesse, che ha interrotto un meccanismo che pareva destinato ad accrescere in maniera costante anche le aspirazioni più fragili", racconta Luca Dondi Dall'Orologio, ad Nomisma, durante la presentazione del rapporto, che analizza la congiuntura del settore con focus su 13 mercati intermedi.

Mercato immobiliare: compravendita di case in flessione a causa dello caro tassi
Mercato immobiliare: compravendita di case in flessione a causa dello caro tassi

Acquisto case in calo: meglio l’affitto

Nel 2023 48mila nuclei familiari hanno rinunciato ad acquistare una casa a favore dell'affitto e i mutui sono calati dal 48,4% del 2019 al 39,9% del 2023. Questi sono dati eloquenti. Ma a descrivere i numeri con le parole è Elena Molignoni responsabile osservatorio immobiliare Nomisma. "C’è un calo del 9,7% in Italia dell’acquisto di case, ed è venuta meno la quota di mercato sostenuta da mutuo (-26%), a fronte di un +4,8% di acquisti non assistiti da mutuo", sottolinea.

Affitti brevi in rialzo

Il fascino degli affitti brevi (+10,2% a Bologna), nel 2024, dovrebbe superare l’acquisto di una casa (50,4% contro 49,6%) soprattutto alla luce del fatto che il 50% di chi compra una casa guarda alla dotazione dell’appartamento, per chi affitta il dato recita 47,1%. La svolta verso gli affitti allarga la forbice tra Nord e Sud e impensierisce l’ad di Nomisma.

Questo spostamento metterà ancora più in evidenza il sovraffollamento di un comparto che già oggi sconta un’evidente carenza di offerta. Oggi i privati hanno la tendenza ad essere molto più selettivi, hanno paura di affittare e non ricevere soldi", afferma. A rassicurare gli affittuari privati, Lucio Poma, capo economista Nomisma, ricorda che "ora è finito il tempo della precarietà del lavoro. L’Emilia-Romagna è in piena e stabile occupazione, e aumentano del +2,4% i contratti a tempo indeterminato".

Ma "l’invecchiamento della popolazione che stiamo vivendo avrà un forte impatto sul mercato immobiliare", risponde Dondi. Incognita che riguarda anche le famiglie, "che hanno visto calare drasticamente il potere d’acquisto, ma non hanno cambiato il proprio standard di vita e si sono indebitati. In questo scenario, si andrà sempre di più verso un abbandono della richiesta di mutuo", parla Poma.