GIUSEPPE TASSI
Editoriale
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Bfc, niente calcoli da Champions. In campo contro il Como, solo i migliori

Domanda delle cento pistole: meglio tre punti questo pomeriggio a Como o mercoledì con lo Shakhtar Donetsk nell’esordio in Champions League? L’euforia europea che percorre la città e stipa i tifosi sui charter per Liverpool mette l’accento sulla sfida attesa da sessant’anni: da quella maledetta monetina che costò al Bologna la sconfitta contro l’Anderlecht del grande Van Himst. È un entusiasmo comprensibile, una mobilitazione d’anime, con sentimenti di rivalsa e la smania di agganciarsi alle leggenda lontana del Bologna che faceva tremare il mondo. Ma oggi c’è un Italiano (e con lui migliaia di bolognesi) che si interrogano sul vero valore della squadra, sul futuro che ci aspetta in campionato e in Europa. Dopo tre partite senza vittoria e con molti rimpianti, Como diventa già un crocevia del futuro, una cruna dell’ago dove dovrà passare il cammello rossoblu. Dico di più, in caso di franco successo con gol e prestazione di qualità, questa può diventare la partita della svolta. Da quel sottile pertugio sono passati più volte con successo prima Mihajlovic e poi Motta. Ora tocca al Sergente siculo-tedesco scrivere la sua storia. Ha i mezzi per farlo, nonostante i nove infortuni e i giocatori di rientro dal festival delle nazionali. Personalmente voto per tre punti contro il Como, perché quello sarebbe il modo migliore per correre verso il futuro con una serenità e una consapevolezza diversi. E se la febbre europea è altissima, usiamola come propellente psicologico per rimettere subito in sesto la barca. Anche il sogno ci aiuterà a crescere.