Editoriale

La sicurezza al primo punto nell'agenda 2025

Scrivo per segnalare la situazione di forte insicurezza dovuta soprattutto allo spaccio di stupefacenti che persiste senza sosta nel quartiere Bolognina. Sono residente in via Antonio di Vincenzo e la situazione, man mano che trascorre il tempo, sembra peggiorata nonostante le promesse di presidi e di maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine. La situazione è diventata veramente insopportabile ed è necessario un intervento più forte.

Roberto Trevisani

Risponde Beppe Boni

La sicurezza e l'ordine pubblico sono due dei grandi temi che devono essere iscritti nell'agenda della pubblica amministrazione e delle forze dell'ordine per il 2025. Certo, molto è stato fatto, come ci siamo detti più volte, ma molto c'è ancora da fare. Ci sono angoli della città, come il quartiere Bolognina, che ancora presentano angoli di penombra dove non sempre la sicurezza è garantita. Poi c'è l'aspetto, non secondario, della percezione da parte degli abitanti, i quali non sempre si sentono garantiti dai numeri e dalle cifre degli interventi e dei controlli. Hanno necessità di avvertire la vivibilità del loro quartiere.

Il nodo sicurezza non riguarda solo la Bolognina ma anche l'area della stazione. Il ministro dell'interno Matteo Piantedosi ha disposto l'arrivo di alcune decine di nuovi agenti di polizia come rinforzo. Bene. Ma, come è stato anche concordato nel corso delle recenti riunioni del Comitato per l'ordine pubblico in prefettura è necessario agire contemporaneamente su tre direttrici parallele: più agenti (appunto), più controlli mobili anche con agenti a piedi, e più ordinanze (coraggiose) comunali. In sostanza un piano strutturato. I cittadini si aspettano che sia messo in pratica nel 2025. Cioè a cominciare da questa settimana. Intanto Buon anno a tutti.

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