ALESSANDRO GALLO
Editoriale
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La Virtus sorride, ma le gare durano troppo

Si discute molto, negli ultimi tempi, sull’appeal della Nba. Si dice che il tiro da tre abbia trasformato le partite in gare, peggio, esercizi di tiro. E questo, ovviamente, non piace al pubblico. Se il problema della Nba è il tiro da tre, in Europa, meglio, in Eurolega, c’è un altro intoppo. Il ricorso all’instant replay. E alla visione, fino allo sfinimento (del pubblico), delle azioni da parte della terna arbitrale. E’ quello che è accaduto, una volta di più, alla Segafredo Arena dove almeno la Virtus ha potuto festeggiare il quinto successo in Europa. Vittoria importante perché ottenuta contro un’Asvel che stava girando a mille. Successo che vale doppio per come matura (83-69 il finale), perché la Virtus sta sempre davanti, con personalità. Giocando bene in difesa, trovando un bel Polonara e un Tucker finalmente utile. Tante cose buone da impacchettare per guardare al futuro con maggiore ottimismo. Cercando magari anche di recuperare chi in questo momento è fuori, come Hackett e Shengelia. In attesa dei botti di Capodanno, quelli della Segafredo Arena fanno sorridere, ma non troppo è chiaro, anche un duro come Dusko Ivanovic.