Giorgia Meloni a San Benedetto. "Cena di Acquasanta? Non si commemorava la Marcia su Roma"

La leader di Fratelli d'Italia in Riviera per sostenere Acquaroli alle elezioni regionali di settembre

Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli mentre osservano lo show dei paracadutisti

Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli mentre osservano lo show dei paracadutisti

San Benedetto (Ascoli), 20 agosto 2020 - Uno show di paracadutisti, musica lirica e hard rock, un lungomare bloccato fino alle ultime ore di sole: sono queste le premesse che annunciano l'arrivo di Giorgia Meloni in Riviera a sostegno del candidato Francesco Acquaroli, con cui Fratelli d'Italia conta di strappare le Marche al Pd.

"Queste sono immagini che ci riempiono d’orgoglio – dice la leader di partito – e sono importanti soprattutto in un momento come questo, in cui bisogna riscoprire la consapevolezza di quello che possiamo e dobbiamo fare. Vogliamo un’Italia libera, forte e coraggiosa. Il rischio che queste elezioni possano non svolgersi non esiste. Noi non consentiremo che la maggioranza utilizzi il covid per non rischiare di perdere le elezioni".

Si finisce inevitabilmente per parlare anche della cena a sfondo fascista di Acquasanta, episodio salito agli onori della cronaca per la partecipazione di numerosi esponenti politici del territorio. "Lo abbiamo detto più volte – asserisce la Meloni – quella cena non era organizzata da Fratelli d’Italia e non era una cena di commemorazione della marcia su Roma. Proprio per questo motivo erano presenti nostri esponenti, che altrimenti non avrebbero neanche pensato a partecipare".

La chiusa, invece, su recovery plan e la ripartenza post pandemia. "Ho letto interviste al premier Conte, francamente surreali – prosegue Meloni – Nel tentativo disperato di far trovare un accordo fra i partiti della sua maggioranza che fondamentalmente si detestano e stanno insieme solo per interesse, Conte dice che conviene ai cittadini sostenere i partiti della maggioranza, perché così i soldi del recovery fund arriveranno e verranno meglio spesi in queste regioni. Mettiamo in chiaro una cosa: i soldi sono dei cittadini, non sono di Conte, e l’Europa i soldi li dà a l’Italia, non a Giuseppe Conte. Quindi il presidente del consiglio, prima di ricattare i cittadini ci pensi due volte".