Emilia Romagna, il liscio, patrimonio Unesco? "Un super comitato per la candidatura"

La Regione accelera per il riconoscimento. L’assessore Felicori: "Ho incontrato i sindaci per avere il loro sostegno. Aperto ufficialmente l’iter. Vogliamo coinvolgere tutto il territorio"

Il liscio

Il liscio

Bologna, 11 settembre 2022 - C’è il flamenco e c’è il fado, c’è il reggae e c’è persino, ultima arrivata, pochi mesi fa, la rumba congolese.

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Non è una lista sterminata, ma sicuramente ci sono alcuni tra i linguaggi più significativi dei suoni delle tradizioni nell’elenco delle musiche hanno ricevuto il riconoscimento di ‘Patrimonio immateriale dell’umanità’ dall’Unesco. In Italia, qualche anno fa, ci aveva provato la pizzica, senza successo.

Sono invece nel prestigioso elenco il canto a tenore sardo, la liuteria di Cremona e l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia. Adesso tenta l’impresa il liscio, che si prepara a presentare la sua candidatura con il coordinamento dell’assessore alla Cultura della Regione Emilia Romagna, Mauro Felicori

Assessore Felicori, sono stati, quelli appena trascorsi, i mesi del liscio, concerti, sagre, grandi folle, tante personalità che hanno dichiarato di voler sostenere questa candidatura. Ma come si passa dalle parole ai fatti?

"Io credo sia il momento migliore per pensare a questa candidatura, proprio cavalcando l’entusiasmo di quello che è successo in estate nelle notti romagnole. La prima mossa concreta è stata già fatta, un incontro con i sindaci romagnoli, di città grandi e più piccole, per avere la conferma del loro sostegno e iniziare ufficialmente il cammino in questa avventura"

Quali le tappe?

"La prima, e siamo già al lavoro, sarà quella di costituire un solido, inattaccabile comitato scientifico, nel quale far confluire le conoscenze accumulate su questo straordinario patrimonio, sia quelle teoriche che quelle pratiche.L’invito, che partirà a breve, sarà rivolto, da un lato agli interpreti della tradizione, i nomi che hanno fatto grande il liscio e che sono ancora attivi, penso all’importanza di tutta la famiglia Casadei, dall’altro agli studiosi. L’Università, con i suoi ricercatori, deve essere parte attiva di questa iniziativa. Inviteremo le case discografiche, e sono tantissime, che lavorano sul liscio, sia come produzioni che come edizioni musicali. E poi le scuole di ballo. Necessaria una collaborazione con una realtà importante come AterBalletto, con la commissione di nuove coreografie legate alla danza. Mi piacerebbe avere dentro anche artisti di grande fama, non necessariamente romagnoli, ma che su questi temi hanno lavorato, come Riccardo Tesi e nomi come Extraliscio, che rileggono il liscio in chiave moderna".

Che compiti avrà il comitato scientifico?

"Chiederemo al comitato di lavorare alla realizzazione del dossier da presentare all’Unesco. Si tratterà di un documento nel quale deve confluire una immensa quantità di materiale sparso tra archivi e collezioni private. L’impegno vero sarà quello di selezionare foto, registrazioni, video, di occasioni pubbliche e casalinghe che siano in grado di restituire la vitalità di un suono che deve dimostrare di esser e radicato nella tradizione ma aperto alla modernità".

E a livello istituzionale nazionale?

"Sarà importantissimo, e anche in questa direzione abbiamo iniziato a muoverci, il coinvolgimento, nella preparazione del dossier e nella presentazione della candidatura, del Ministero della Cultura, che, da quest’anno, ha dimostrato grande interesse per il liscio, sostenendo il Festival Balamondo di Mirko Casadei. Il Ministero sarà parte attiva in questo percorso".

Che fisionomia avrà la candidatura?

"Il mio assessorato lavorerà perché questa candidatura sia sentita come propria da tutta la Regione, non solo da una parte del territorio. Per questo mi aspetto che il Comitato scientifico disegni una mappa delle relazioni tra il liscio e le altre musiche tradizionali della Regione evidenziando anche l’importanza di questa musica nel panorama italiano e le sue importanti radici internazionali. Penso a quanto la cultura mitteleuropea abbia influito nella nascita di questo suono".

Come arriverete quindi alla presentazione della candidatura?

"Attraverso una serie di appuntamenti che si svilupperanno durante l’anno. Saranno occasioni spettacolari e anche momenti di studio in collaborazione con le istituzioni culturali della Regione".