REDAZIONE FANO

Il rebus del Prg, bocciatura tecnica o politica?

L’inatteso ’puntiglio’ della Provincia desta sospetti. Paolini: "Se il Piano non lo vogliono non diano colpe a noi"

L’ex assessore all’Urbanistica Cristian Fanesi

L’ex assessore all’Urbanistica Cristian Fanesi

Sulle 13 pagine di integrazioni al Prg chieste dalla Provincia all’amministrazione fanese, si agita una ridda di valutazioni che non riguardano solo la sfera tecnica. C’è chi interpreta il gesto di via Gramsci come una vera bocciatura, chi richiama invece una conflittualità tutta politica interna al centrosinistra di cui il Prg sarebbe lo strumento. "Il Prg Seri-Fanesi è stato bocciato dalla Provincia con una insufficienza gravissima: è come se gli avessero dato 3". Questa la valutazione politica che il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Loretta Manocchi dà delle 13 pagine di integrazioni, con ben 34 punti specifici, che la Provincia ha richiesto al Comune sul nuovo Prg approvato dal consiglio comunale ad aprile 2024, poco prima del termine della legislatura, e poi passato all’esame dell’ente provinciale. "Ci vengono sollecitate relazioni, elaborati grafici e documentazione varia – fa notare Manocchi – che impegneranno per diversi mesi gli uffici e le due società che hanno collaborato al Prg (Mate e Dream)".

Se inizialmente si era pensato di smaltire la mole di lavoro in una sessantina di giorni, ora si ipotizzano almeno sei mesi. "Non so quanto tempo ci voglia per le integrazioni – replica il presidente della Provincia Giuseppe Paolini – sei mesi mi sembrano tanti, se la giunta Serfilippi vuole ritirare il Prg, lo faccia senza dare la colpa alla Provincia. Noi non esprimiamo giudizi politici, ma esclusivamente tecnici in assoluta trasparenza". Nel mondo politico, però, c’è chi legge la vicenda del Prg come tutta interna alla sinistra e come conseguenza delle tensioni che si sono manifestate prima, durante e dopo le elezioni amministrative. "E’ stato un Prg frettoloso e superficiale – commenta Francesco Panaroni di M5S, partito che, ad aprile, votò contro – per chiudere all’ultimo momento un percorso che avevano avuto 10 anni per portare a compimento. Adesso cosa farà il Comune? Risponderà alle integrazioni o ritirerà il Piano?".

È proprio quello che sta valutando il centrodestra: se dare seguito al Prg Seri-Fanesi o ritirarlo per poi procedere con il Pug (Piano urbanistico generale) secondo la nuova legge urbanistica regionale, approvata ad agosto 2023. Ipotesi, questa, rafforzata dal fatto che il Comune ha vinto un bando regionale per 150mila euro (120mila della Regione, 30mila del Comune) da investire proprio nel Pug. "Prima di qualunque bilancio finale – assicura Manocchi – ascolteremo anche gli ordini professionali: ingegneri, architetti, e geometri. In ogni caso il materiale prodotto non andrà perso ma sarà riutilizzato per il Pug". Tra gli elementi da valutare le integrazioni richieste, "comunque riferite a lacune importanti", il tempo necessario per produrre il materiale, le differenze tra il nuovo Prg e quello di Aguzzi e lo scenario che si aprirebbe nel caso si scegliesse la strada del Pug.

Anna Marchetti