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In pensione il medico-sindaco: il grazie dei pazienti

Domani ultimo giorno di lavoro per il dottor Fabio Cicoli, che è stato anche primo cittadino di Saltara. "Per tutti un punto di riferimento"

Il dottor Fabio Cicoli, 68 anni, nel suo ambulatorio. Domani è il suo ultimo giorno di lavoro

Il dottor Fabio Cicoli, 68 anni, nel suo ambulatorio. Domani è il suo ultimo giorno di lavoro

di Sandro Franceschetti

Domani sarà l’ultimo giorno di lavoro per un medico di famiglia molto apprezzato e amato. Va in pensione Fabio Cicoli, che dall’86 esercita la professione di ‘dottore di base’ a Calcinelli e che per una ventina d’anni ha avuto l’ambulatorio anche a Montemaggiore e a Villanova. Un professionista ‘innamorato’ del proprio lavoro, che nel primo periodo dopo la laurea ha fatto la guardia medica turistica e fino al ’97 ha prestato servizio anche al carcere di Fossombrone.

Al suo lungo percorso professionale va aggiunto che dal 2009 al 2014 ha ricoperto pure il ruolo di sindaco dell’allora Comune di Saltara (confluito dal primo gennaio 2017 nell’ente fuso di Colli al Metauro) e anche in quel quinquennio non ha tolto neanche un minuto ai suoi pazienti. "E’ proprio così – racconta Luciana Curina, da molto tempo una sua ‘mutuata’ e che l’ha preceduto di quasi un trentennio nel massimo incarico comunale, essendo stata sindaca saltarese dal ’75 all’80 -. Anche nei 5 anni in cui ha guidato l’amministrazione, il nostro medico c’era sempre, costantemente a disposizione di ciascuno di noi. E poi, per tutti, il dottor Cicoli era semplicemente Fabio, e questo la dice lunga sul suo modo di porsi e di trattarci come amici. Il suo ambulatorio, come ogni altro studio medico, aveva un orario, ma per lui l’orologio contava ben poco. Arrivava sempre prima dei pazienti e non staccava se non dopo aver ascoltato e vistato l’ultimo in sala d’attesa. Una disponibilità pari alla sua bravura di medico e, inoltre, è sempre stato anche un perfetto psicologo, nel senso che era duro e drastico con il paziente superficiale, ma rassicurante e pacato con le persone ansiose e spaventate, dimostrando un’attenzione straordinaria al profilo umano di ognuno di noi. Tutti sentiremo la mancanza di un punto di riferimento certo e affidabile".

Molto eloquenti anche le parole di un altro suo ‘mutuato’ ben conosciuto, Fabio Francesconi, attuale capogruppo di maggioranza consiliare: "Sono suo paziente dalla fine degli anni ’80, quando ero bambino, e ho ancora il ricordo delle volte in cui mi veniva a visitare a casa, nel mio letto, perché avevo la febbre. Ripensando a quei momenti e unendoli a quelli degli anni successivi, fino ad oggi, emerge un medico di totale disponibilità, estremamente umano, che ha sempre vissuto il suo lavoro come un’autentica missione. La mia stima nei suoi confronti va al di la di quella doverosa nei confronti del medico, perché è davvero una grande persona, ma è indubbio che lascerà un vuoto professionale importante. Gli auguro di godersi al meglio la meritatissima pensione".