
Il fenomeno degli Hikikomori; nel tondo, la psicologa Valeria Tinti dell’associazione “Hikikomori Italia”
Fano, 24 gennaio 2025 – Vivono chiusi in casa o addirittura soltanto in una stanza, senza avere più relazioni con gli amici né contatti con l’esterno, sperimentando una intensa condizione di disagio nei contesti sociali. Sono gli “Hikikomori”, termine giapponese utilizzato per definire il fenomeno dell’isolamento sociale volontario giovanile. Una problematica sempre più in crescita anche nel nostro territorio, tanto che a Fano è stato costituito un gruppo di ‘Auto mutuo aiuto’ per affiancare i genitori di questi ragazzi e ragazze, al quale si sono rivolte già oltre trenta famiglie. E a causa delle tante richieste a breve ne partirà un secondo. A condurre il gruppo è la psicologa Valeria Tinti, che collabora con l’Associazione Hikikomori Italia.
“Negli anni è progressivamente cresciuto il numero delle richieste di aiuto pervenute all’associazione, così come quelle di presa in carico privata ricevute personalmente – spiega –. Questo mi ha portata nel 2018 ad attivare un primo gruppo di ‘Auto mutuo aiuto’ ad Ancona e negli anni il numero dei genitori associati è cresciuto al punto che si è resa necessaria l’apertura di un secondo gruppo a Fano (di riferimento per la nostra provincia, ndr) e poi di un terzo a Porto Sant’Elpidio. Nelle Marche, dal 2018, hanno preso contatti con l’associazione più di 100 persone e oltre 50 famiglie hanno ricevuto supporto attraverso i gruppi”.
Dunque un trend in crescita. Quali sono, secondo lei, le principali cause?
“Credo che in parte sia dovuto alla maggiore diffusione di informazioni su questa problematica, fino a poco tempo fa quasi sconosciuta, e in parte ad un effettivo incremento dei casi. Posso ipotizzare comunque che il fenomeno sia ancora parzialmente sommerso”.
Quale fascia di età riguarda il fenomeno degli Hikikomori?
“Principalmente adolescenti e giovani adulti. Ma il fenomeno riguarda anche preadolescenti e persone che hanno superato i 35 anni, perché se non viene fornito alcun tipo di aiuto, il problema tende a cronicizzarsi. Sembra che l’esordio dell’isolamento tenda comunque a concentrarsi in due momenti cruciali: il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado e il momento successivo al conseguimento della Maturità”.
Interessa maggiormente ragazzi o ragazze?
“Il fenomeno sembra riguardare in misura maggiore i ragazzi. Tuttavia, su questo aspetto potrebbe incidere un fattore di tipo culturale. In base alla mia esperienza e a quella di tanti colleghi, un ragazzo che passa la maggior parte del tempo in casa tende ad essere percepito come più problematico di una ragazza. Così le famiglie tendono a richiedere aiuto per una ragazza meno frequentemente”.
Chi partecipa al gruppo di ‘Auto mutuo aiuto’ di Fano?
“Conduco il gruppo insieme alla collega Nicoletta Mengoni ed è rivolto ai soli genitori di persone isolate o con tendenza all’isolamento, che possono partecipare singolarmente o in coppia”.
Dove si svolgono gli incontri e a chi ci si può rivolgere una famiglia in difficoltà?
“Si tengono una volta al mese in un locale messo a disposizione dalla parrocchia Gran Madre di Dio di Fano. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.hikikomoriitalia.it o contattare il numero 3454846751”.
Alice Muri