REDAZIONE FANO

Settimana corta a scuola. Fronte genitori spaccato

Opinioni contrastanti sull’orario alla ‘Faà di Bruno di Marotta’."Abbiamo la sensazione che l’eventuale sabato libero sarebbe una vittoria per docenti e personale Ata" .

Gli studenti all’uscita della scuola media di Marotta

Gli studenti all’uscita della scuola media di Marotta

"E’ più importante la didattica o il sabato libero?". "Il tempo scuola organizzato su 5 giorni settimanali al posto di 6 va incontro alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie". Opinioni contrastanti sulla settimana corta prospettata alla scuola media ‘Faà di Bruno di Marotta’. Proposta che vede in atto in questi giorni un’indagine conoscitiva fra le famiglie degli alunni di prima e seconda media e quelle dei bimbi di quinta elementare per verificarne l’opinione in merito. Un analogo sondaggio era stato promosso nel novembre 2023, ma allora le modalità erano diverse, perché per rendere operativa la modifica era richiesto il voto di almeno il 67% degli aventi diritto e una prevalenza del ‘sì’ superiore 70%. E se il quorum venne raggiunto, non fu così per la maggioranza qualificata, perché i favorevoli, seppur in numero superiore ai contrari, furono il 59,28%, col risultato che la settimana corta non passò. Stavolta, invece, nella delibera di consiglio d’istituto che ha stabilito il sondaggio (partito il 19 ottobre e che terminerà alle 22 di domani) è chiarito che la decisione sulla settimana corta "non sarà vincolata né al rispetto di una percentuale minima di votanti, né al numero di preferenze espresse a favore".

Insomma, la sensazione è che dal prossimo anno scolastico al sabato gli alunni rimarranno a casa. Ma la signora Tricia Caselli, mamma di una bimba di seconda media, e gli altri genitori del fronte del ‘no’ non ci stanno: "E’ un fatto acclarato che gli alunni già alla quinta ora fanno fatica a stare attenti e adesso, per accorciare la settimana vogliono mettere anche la sesta (l’orario passerebbe dalla fascia 8,05-13,05 a quella 7,50-13,50, ndr). Per convincerci dicono che nelle ultime ore si faranno laboratori, ma di che tipo? Si tratta di metodi didattici che vanno sperimentati e non ci sta bene che si facciano esperimenti sui nostri figli". C’è poi il discorso della doppia merenda, "con la seconda che diventerebbe una sorta di pranzo. Sembra che sarà disponibile un servizio di lunch box a pagamento di 5 euro al giorno. A parte il costo, notevole, i nostri figli dovranno consumarlo in classe, sui banchi e non in uno spazio mensa, togliendogli anche un momento di socialità". "Abbiamo la netta sensazione – conclude - che l’eventuale sabato libero sarebbe una vittoria per docenti e personale Ata, e forse anche per l’amministrazione comunale, che risparmierebbe sui costi delle utenze, ma non certo per gli alunni". Di tutt’altro tenore le mamme Chantal Guglielmi, Lucia Sbrega e Sabina Pierantognetti: "Le esperienze già in atto negli istituti comprensivi dei territori limitrofi e le opinioni delle famiglie coinvolte dimostrano come il tempo scuola organizzato su 5 giorni settimanali al posto di 6 va incontro alle esigenze dei ragazzi e delle famiglie. Il sabato libero dà la possibilità agli studenti di occuparsi degli impegni scolastici, permettendo tempi più distesi nel week end per le varie attività sportive, sociali e familiari".

Sandro Franceschetti