Alma, Catalano: "Il Fano merita di più. Equivocate le mie frasi su caviale e cipolla"

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Fatta la valigia, Raimondo Catalano è da qualche giorno nella sua Bari. Ieri ha trascorso con alcuni amici il suo primo giorno al mare sulla spiaggia di Monopoli.

Mister, sette giorni dopo lo spareggio col Castelfidardo che idea si è fatto?

"Che mi ritengo orgoglioso della partita che abbiamo giocato. Ed anche del campionato che abbiamo disputato. Come pure sono stato orgoglioso di aver allenato una squadra importante come l’Alma Juventus Fano. Mi spiace solo che nel dopo partita sia state equivocate alcune mie dichiarazioni".

Suppongo il paragone tra il dover mangiare caviale e cipolla con riferimento agli sportivi fanesi...

"Sì, esattamente. La mia metafora non è stata capita. Capisco bene che una squadra come il Fano deve ambire giustamente a ben altre categorie, anzi dovrebbe stare in pianta stabile in altre categorie. Quindi quando ho fatto il paragone tra mangiare caviale e cipolla intendevo dire che, vista la situazione in cui eravamo finiti, quella che poteva apparire come una piccola cosa è stata invece una cosa importante. Non voleva assolutamente essere una polemica, ma solo un parallelo legato ad una situazione ultima e contingente. Del resto devo riconoscere che a Fano sono stato trattato benissimo ed io mi sono trovato altrettanto bene. La gente mi fermava per strada e mi ha sempre incitato a tener duro. Alla fine ce l’abbiamo fatta con l’aiuto di tutti".

Che esperienza è stata per lei quella di Fano?

"È stata una delle fasi più felici della mia carriera di allenatore. Ho avuto la fortuna di allenare altre squadre importanti, ma sono davvero orgoglioso di aver allenato l’Alma Juventus Fano, alla quale ho dato il 100%, lavorando 14 ore al giorno, da mattina a sera, come possono testimoniare che era al campo. Per cui non ho rimpianti e sono contento dei risultati ottenuti. Siamo arrivati a 5 punti dai playoff, abbiamo fatto 36 punti in 21 partite, con una media di 1,71 punti a partita in mezzo a tante difficoltà di ogni natura".

Perché non è stato semplice né facile raggiungere questa salvezza…

"Devo riconoscere che i ragazzi sono stati bravi ad andare sopra tante cose. Poi mettiamoci il Covid, gli infortuni: Casolla non l’ho quasi mai avuto nel girone di ritorno, Herrera è stato fermo un mese e mezzo. Per questo ribadisco l’unità d’intenti dimostrata dai ragazzi".

Adesso che farà?

"Sono un dipendente del Fano fino al 30 giugno. Poi mi guarderò intorno. Intanto auguro al Fano le migliori fortune".

Silvano Clappis