Alma, partita doppia Quanti posti in C?

L’entourage granata tornerà a varcare il portone degli uffici comunali i primi giorni della settimana entrante, forse già domani: obiettivo riaffrontare, col sindaco Massimo Seri, le questioni riguardanti il futuro immediato della società fanese. Sin qui, gli incontri, un paio in tutto, sono stati come la classica montagna capace di partorire un topolino. Qualche buona idea, magari percorribile (quella che riguarda l’imprenditore edile De Marchi resta tra le papabili), qualcun’altra meno laddove si parla di una ‘cordata locale’ con l’idea di rilevare in toto la società granata dall’attuale presidente Enrico Fattò Offidani. Presidente che, qualsiasi cosa accada, ha manifestato a più riprese per sua ammissione o per bocca dei suoi più stretti collaboratori, il d.g. Bernardini ed il d.s. Traini, la volontà ferma di iscrivere la squadra al prossimo campionato di serie D e allo stesso tempo inoltrare domanda di riammissione alla serie C, con l’intento di andare a riempire il buco lasciato, dopo l’improrogabile termine del 28 giugno, dalle società in difficoltà. E se, come sembra, ci saranno teste a cadere, quella granata dall’alto delle buone credenziali, avrebbe un grosso vantaggio. Di un Catania con sempre più l’acqua alla gola è risaputo ormai da settimane; agli etnei si è accodato nelle ultime ore il Teramo, addirittura condannato ad un triste epilogo dalle parole del suo presidente Iachini. Questione di giorni, una settimana o poco più e se ne saprà. Continua a serpeggiare in città la delusione e la situazione statica non aiuta. Tra un "no comment" e il dichiarato desiderio di non voler alimentare "inutili guerre fra poveri", la tifoseria granata sta vivendo ancora lo stesso film visto e rivisto da troppe stagioni a questa parte. Una tifoseria che se ne sta alla finestra con un pensiero unanime e, forse, risaputo. Ci mette la faccia e la voce Pietro Marcucci, uno delle figure "storiche" della tifoseria granata. "E’ risaputo – dice – che la nostra città, il nostro territorio è ricco di ottima imprenditoria. Cosa non la fa, o non l’ha mai fatto nelle ultime stagioni, innamorare alla causa granata? Forse la vera passione. Personalmente ritengo Offidani un po’ l’uomo del mistero. Sbucato all’improvviso dal nulla o quasi, è arrivato a fare il presidente. Per gestire una squadra di calcio servono soldi veri, ma a maggior ragione se sono pochi devono essere gestiti nella maniera giusta e dalle persone giuste. Il futuro? Si spera sempre che i tempi possano cambiare".

Simone Tallevi