Barriere antirumore Fermo, muro sul mare. La rivolta si estende

Allarme da nord a sud delle Marche per il progetto delle Ferrovie

Barriere anti rumore lungo la ferrovia

Barriere anti rumore lungo la ferrovia

Fermo, 31 gennaio 2019 - Chi vive lungo una ferrovia lo sa: quando passa il treno non si può parlare, il pavimento si muove, pochi istanti e tutto finisce. I treni veloci hanno peggiorato la situazione, e negli anni c’è stato chi ha lamentato problemi seri. Poi arriva una possibile soluzione e la prospettiva cambia, perché può succedere che il rimedio finisca per essere peggiore del male. 

La proposta di Ferrovie dello Stato, anche per il tracciato marchigiano della ferrovia, è quella di installare pannelli fonoassorbenti, alti dai 7 ai 10 metri, per limitare il disagio del rumore. C’è chi dice che si tratterebbe di un muro di colore blu, alto come un piccolo edificio, innalzato a correre lungo la ferrovia attraversando paesi e cancellando paesaggi.  Un’ipotesi che non piace a nessuno, nemmeno a quelli che prima si lamentavano per il rumore. I primi a insorgere e a chiedere chiarimenti agli amministratori sono stati i residenti di Falconara e poi di Ancona: il tracciato della ferrovia taglia in due la città e un muro simile fa rabbrividire.    Poi ci si è mobilitati più a sud: a Porto Sant’Elpidio si è costituito un comitato che sta organizzando riunioni informative, e il sindaco Nazareno Franchellucci si sta preparando per mandare le osservazioni al ministero dei Trasporti, in vista di una conferenza dei servizi che sarà convocata a Roma: «Chiederemo che si studino installazioni trasparenti e per nulla invasivi – spiega – soprattutto nelle aree di pregio della città, come vicino alla nostra piazza e lungo il mare. Non si possono calare progetti così senza una valutazione anche estetica, ci faremo sentire». Se ne parla in un’assemblea pubblica domani sera e poi, tra amministratori, il prossimo lunedì. 

Intanto a Lido di Fermo la preoccupazione si è diffusa tra i residenti, preoccupati di vedere un progetto tanto invasivo in una zona ad altissima vocazione turistica. L’ex assessore Luciano Romanella, portavoce del territorio costiero, sottolinea: «Non si può pensare di decidere sui territorio senza coinvolgere chi ci vive, un progetto simile andrebbe a modificare anche il microclima del nostro territorio, impedendo all’aria di circolare dalla collina alla costa. Io penso che dovremmo imporci, unire le forze e presentarci uniti al tavolo delle contrattazioni».    A Porto San Giorgio si è fatto sentire l’assessore all’ambiente Massimo Silvestrini che parla di una ipotesi devastante, per un paese che è strutturato proprio lungo la ferrovia: «Nel nostro paese verrebbero montate due barriere per l’intero territorio da nord a sud, impedendo da una parte di vedere il mare e dall’altra, da est, la collina, anch’essa un bene ambientale di assoluto valore. L’assetto urbano ne risulterebbe sconvolto Pertanto, il montaggio di queste strutture mi vede non contrario, ma contrarissimo».  Intanto si chiede a gran voce di unire i comitati che si vanno formando, per avere un peso più significativo e sostenere le amministrazioni nella richiesta di un aggiustamento del progetto, perché si tenga conto dell’identità di un territorio che non può essere cancellato, del mare che va valorizzato e non nascosto, delle colline che si affacciano sulla costa e devono colorare di verde il panorama, senza un muro blu a coprirne il profilo.