
Assemblea a Sant'Elpidio a Mare per discutere del progetto della bretella: cittadini chiedono chiarezza alla Regione su impatto e alternative.
Troppo piccola la casetta di legno di Bivio Cascinare per contenere i tanti residenti che l’altra sera hanno risposto all’invito del comitato ‘Una bretella per chi’ a intervenire all’assemblea pubblica per saperne di più di un progetto che li riguarderà da vicino ma del quale, la maggior parte dei presenti sapeva poco o nulla. "Non è normale – ha detto il comitato – che dobbiamo provare a spiegare noi un progetto da 50milioni di euro che condizionerà le nostre vite". Eppure, a distanza di un anno da che è stata mostrata loro una prima bozza di progetto, di modifiche quel tracciato ne ha subite pochissime "è stato evitato che lo sbocco della bretella finisse in pieno centro abitato, a Bivio Cascinare" è stata la precisazione (ma in compenso l’iter progettuale sta procedendo verso il definitivo) esecutivo. "Per noi non è questione di essere favorevoli o contrari all’opera. La questione è sapere di che si tratta e per questo vogliamo che la Regione venga qui e ce lo spieghi". Nel frattempo, il comitato ha fatto accesso agli atti, vedendosi consegnare qualche documento, compresa una immagine del tracciato che è stata mostrata ai cittadini. E’ stato anche appurato che l’ipotesi di tracciato alternativo della bretella proposto dai residenti non è stata presa neanche in considerazione "eppure sarebbe stata meno invasiva, molto più economica, avrebbe evitato la costruzione di un cavalcavia in quanto insisteva su un tracciato già esistente". Un passaggio della relazione allegata alla documentazione è parso illuminante e quasi beffardo per i cittadini: "per realizzare il collegamento tra Civitanova Marche e la zona industriale nord di Porto Sant’Elpidio – hanno letto – è necessario attraversare per quasi la totalità dello sviluppo il territorio di un altro Comune, Sant’Elpidio a Mare, in una zona a vocazione e pianificazione prettamente agricola, sebbene ai suoi margini si siano sviluppate attività commerciali’. Insomma, costruiscono sulla nostra testa e non vengono neanche a dircelo".
Alcuni hanno ricordato il rischio idrogeologico presente nella zona; altri volevano sapere se serve o non serve la bretella; altri hanno insistito sulla necessità, ormai improcrastinabile di una interlocuzione pubblica con la Regione. L’invito all’assemblea era stato indirizzato anche a Regione e Provincia ma è stato raccolto da esponenti del Pd, Fi, qualche ex amministratore, dal consigliere provinciale Riccardo Strappa, e una disponibilità del vicepresidente della Provincia, Giorgio Marcotulli.
Marisa Colibazzi