ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Auto con sconti da capogiro, in 400 assaltano la concessionaria. Ma è una grande truffa

Scene mai viste alla Turani service di Acqualagna (Pesaro Urbino): la gente, proveniente da tutta Italia e anche dall’estero, davanti ai cancelli dalle 6,40. Cercavano modelli che non c’erano e a offerte impossibili: fatti bonifici, tanti raggirati dall’hacker

La sede della Turani Service, in via del Fossato, ad Acqualagna: davanti ai suoi cancelli c’era l’assalto. Nel tondo il responsabile vendite e web, Mattia Romani

La sede della Turani Service, in via del Fossato, ad Acqualagna: davanti ai suoi cancelli c’era l’assalto. Nel tondo il responsabile vendite e web, Mattia Romani

Acqualagna (Pesaro), 12 aprile 2025 – Bello, comprarsi un Mitsubishi L200 a 4500 euro quando nuovo costa 50mila euro. Oppure una Audi A1 del 2016 a 4500 euro, quando in realtà ne vale tra gli 8 e i 10mila. Sono i “miracoli” fatti da un hacker che giovedì scorso clona il profilo della Turani Service, con sede in via Fossato 7 ad Acqualagna. Ditta stranota in provincia, e in Italia. Vendono le auto da 53 anni, con un marchio che è garanzia di serietà. Per questo i loro improbabili sconti, in realtà creati dall’hacker, con una media di 8-9mila euro per modello – vengono presi per oro colato dalla clientela assatanata del web e tra la sera di giovedì e il mattino di ieri si scatena il putiferio. Circa 400 clienti da tutta Italia e anche dall’estero (Francia, Spagna) ci cascano, una ventina di loro fanno bonifici per la caparra, per un totale stimato - per ora – in 40mila euro circa, il bottino, probabilmente destinato a crescere, del truffatore. La sede della truffa è stata localizzata dalla polizia postale in provincia di Brescia, a San Felice del Benaco.

Tutto inizia alle 18 circa di giovedì. Quando Mattia Romani, 40 anni, responsabile vendite e servizio web della Turani service, viene contattato da un addetto di ’Autoscout 24’, il sito leader in Italia per la compravendita di auto, su cui la stessa Turani si appoggia affittando le pagine per le inserzioni, che gli segnala incongruenze: sono le tracce lasciate dall’hacker. Il servizio anti-hacker della Autoscout 24 entra in azione. Bloccano tutto quello che riescono a bloccare. Ma l’hacker è riuscito a infilare le inserzioni fasulle dei modelli – 83 – con gli sconti da favola, e il meccanismo fa danni per tutta la notte. L’hacker aveva creato tre profili fake della ’Turani service’, indicando anche gli iban dove fare i bonifici per le caparre.

I titolari della Turani passano la notte al telefono, perchè la ditta ha un numero fisso di autosoccorso, contattabile H24 per le emergenze, a cui tutti i clienti si affidano, per chiedere informazioni. I titolari smentiscono e mettono in guardia. Ma in realtà l’hacker ha inserito nei profili clonati anche altri numeri di telefono, fasulli, in cui invece i complici della truffa convincevano i clienti a fare i bonifici.

Arriva l’alba. E poco dopo, a partire dalle 6,40 di ieri mattina, davanti ai cancelli della Turani, ad Acqualagna, cominciano a materializzarsi scene da Far West. Qualcuno passa da lì e si chiede cosa stia succedendo, come capita ad esempio a Davide Possanzini, che lavora nei pressi “Non capivo perché – dice Possanzini – erano le 8,15 e c’era già l’assalto ai cancelli”. Mattia Romani è direttamente nel mezzo della tempesta: “Mi pareva come quando esce l’ultimo modello di iPhone e i ragazzini si scatenano all’apertura dei negozi... Nel piazzale di fronte avevamo quasi 100 persone, tra quelli coi contanti in mano che volevano da noi auto che non c’erano, tra quelli con la caparra già pagata e quindi persa, una donna di Chieti cercava la famigerata Audi A1 a 4500 euro, e tanti altri”. “Ho visto gente – prosegue Romani – che si è messa a piangere quando ha capito di aver perso i soldi, una ventina almeno, solo ieri, hanno fatto denuncia alle autorità”. Romani e i suoi titolari in poche ore rispondono a 600 mail dei clienti, altrettanti messaggi Whatsapp. E’ il delirio. Alle 15 di ieri la truffa è stoppata: i due siti fake bloccati, quello ufficiale della vera Turani riattivato, dopo che era stato bloccato anche quello.

“E’ da 53 anni che vendiamo le auto, circa 500 all’anno – aggiunge Romani – ma non era mai successa una cosa così. Sempre di più comprare un’auto per tanti è come andare dal fioraio. So che i grandi marchi stanno creando ologrammi per gli acquisti che faranno sparire i concessionari. Ma come si fa a pensare di poter comprare un Mitsubishi L200 con 45mila euro di sconto? Tutti quelli del piazzale erano gente a caccia dell’affare, che alla fine non ha fatto i dovuti controlli. E invece serve attenzione... E la caparra al massimo deve essere di 700 euro: 8mila, come abbiamo visto in questa truffa, neanche per una Ferrari...”.