Caso Straccia: intercettazione e nuova udienza

Il contenuto di una nuova intercettazione telefonica e una nuova udienza fissata a gennaio dalla Procura di Campobasso, rompono il silenzio sul caso di Roberto Straccia, il ragazzo di Moresco che scomparve da Pescara il 14 dicembre del 2011 a soli 24 anni di età, ritrovato privo di vita sul litorale di Bari il 7 gennaio del 2012. Sparizione e morte che hanno abbracciato dieci anni di mistero e un lungo percorso giudiziario fatto di numerose archiviazioni e riaperture del caso. A rompere il silenzio adesso, è l’annuncio del legale della famiglia Straccia, Marilena Mecchi, venuta in possesso di un’inquietante intercettazione telefonica risalente al 30 dicembre 2011. "Si tratta di una telefonata tra due donne legate ad un collaboratore di giustizia ed emersa nell’ambito di un’indagine dell’antimafia – spiega Mecchi – in cui si fa riferimento a Straccia, e al fatto che il 30 dicembre fosse ancora vivo, andando a rafforzare e direi confermare la tesi dell’omicidio di mafia per scambio di persona". Mecchi specifica di aver ottenuto l’intercettazione in forma integrale solo a luglio scorso. L’avvocato ricorda inoltre che la tesi della morte di Straccia per scambio di persona, era seguita alla testimonianza rilasciata da un collaboratore di giustizia che nel 2019 aveva fatto nome e cognome del presunto omicida. "Purtroppo – spiega Mecchi– non possiamo sapere se il caso verrà riaperto alla luce dell’intercettazione telefonica. Certo è che la stessa rappresenta un fatto gravissimo perché significherebbe che Roberto è stato tenuto segregato dal 14 al 30 dicembre e che poteva essere salvato".

Paola Pieragostini