FABIO CASTORI
Cronaca

Droga invece del fondo agricolo: mamma e figlio condannati

Erano entrambi titolari di un’azienda agricola di prodotti tipici della zona che nascondeva l’attività clandestina di coltivazione di marijuana

La piantagione sequestrata dai carabinieri nelle campagne fermane

La piantagione sequestrata dai carabinieri nelle campagne fermane

Fermo, 7 settembre 2024 – Erano titolari di un’azienda agricola che coltivava prodotti tipici della zona, ma dietro l’attività ufficiale si celava quella clandestina più redditizia di una piantagione coltivazione di marijuana che produceva trenta tipi diversi di “erba”. La scoperta era stata fatta dai carabinieri dei Comandi provinciali di Fermo ed Ascoli Piceno che, in una stretta sinergia operativa, avevano messo a segno un’operazione che aveva portato all’arresto di una donna fermana di 64 anni, e di, un ragazzo di 32 anni, madre e figlio, entrambi incensurati. I due sono finiti alla sbarra e, al termine del processo, sono stati rispettivamente condannato a due anni e otto mesi e a tre anni e due mesi di reclusione per i reati di coltivazione e traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Tutto era iniziato quando, avuto sentore del possibile coinvolgimento del nucleo familiare in attività illecite, gli investigatori dell’Arma, avevano avviato le indagini e, dopo vari appostamenti e servizi di pedinamento diurni e notturni, era scattato il blitz. Giunti presso il loro domicilio nelle campagne fermane, dopo le iniziali resistenze di madre e figlio, l’irruzione aveva dato i suoi frutti.

Nel casolare che avevano in uso, i carabinieri avevano scoperto un vero e proprio laboratorio per la coltivazione: serre a tenuta stagna, vasche di decantazione, tester chimici, lampade ultraviolette, concimi di ogni genere ed essiccatori professionali, bilance di precisione, oltre a tutto il materiale utile al confezionamento per preparare la droga. Ben 11,5 chili di marijuana suddivisa in 248 sacchetti, oltre a 4.500 euro in contanti ritenuto sicuro provento dell’attività di spaccio. La marijuana era stata sequestrata ed era stata inviata in laboratorio per le analisi di routine che avevano dato esito positivo. Per il 32enne si sono aperte le porte del carcere di Fermo, per la madre erano scattati gli arresti domiciliari. Gli inquirenti avevano anche scoperto che la droga era destinata ad invadere il mercato illecito di stupefacenti soprattutto per nel periodo delle festività natalizie e di fine anno.