L’Ancona vuole ripartire. Tiong chiama i calciatori

Oggi il sindaco Daniele Silvetti si incontrerà con Mauro Canil e Roberta Nocelli per capire e provare a ricominciare se non dalla serie D almeno dall’Eccellenza.

L’Ancona vuole ripartire. Tiong chiama i calciatori

L’Ancona vuole ripartire. Tiong chiama i calciatori

Oggi il sindaco Daniele Silvetti si incontrerà con Mauro Canil e Roberta Nocelli, convocati a palazzo per parlare di tutti i temi che riguardano l’Ancona, di quanto è successo nei giorni scorsi, della situazione patrimoniale della società, dell’eventuale intenzione di proseguire. Da parte della città Silvetti chiede chiarezza, trasparenza e rispetto per chi ha creduto fortemente nelle promesse e negli annunci. Il Comune ora può giocare un ruolo fondamentale, quello di attivarsi, nel caso di una disponibilità da parte della società ancora "reperibile" come la definisce ironicamente lo stesso sindaco, per definire il nuovo percorso da condividere con la città e la tifoseria. Cosa può fare il sindaco adesso è contemplato dall’articolo 52 delle Noif, norme organizzative interne della Federcalcio, che al comma dieci spiegano: "In caso di non ammissione il presidente federale, d’intesa con il presidente della Lnd, potrà consentire alla città (ecco il ruolo del sindaco, ndr) della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un campionato della Lnd, anche in soprannumero, purché la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo comitato per l’iscrizione al campionato. Qualora fosse consentita la partecipazione al campionato interregionale o al campionato regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla Figc nel primo caso non inferiore ad euro 150mila". Nella maggioranza dei casi, come spiegava mercoledì sera l’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, specialista di diritto in ambito sportivo, viene stabilita una procedura che equivale a un bando, in cui il presidente federale concede la possibilità al sindaco di individuare una delle società di iscriversi alla serie D o in Eccellenza, e di pagare un importo a fondo perduto che corrisponde all’importanza della città. Più ampio è il raggio della città dove si trova la società esclusa dal campionato professionistico e più è alto l’importo da pagare. Questa società ma non questi amministratori, chiedono i tifosi nel loro comunicato: se l’indirizzo che si seguirà nei prossimi giorni sarà questo, allora Roberta Nocelli dovrà fare un passo indietro e la società non potrà essere di Canil. Ma il presidente e patron è Tony Tiong, che dunque dovrebbe cedere la società. Sempre che la stessa non vada incontro al fallimento, nonostante i debiti esigui. In questo caso il sindaco dovrebbe trovare un’altra società e, soprattutto, un imprenditore o una cordata di imprenditori disposti a sostenerla nella nuova esperienza in serie D. La situazione debitoria attuale dell’Ancona: ammonterebbe a una cifra compresa tra gli 1,5 e gli 1,7 milioni di euro, comprensivi di mensilità di stipendio ai tesserati non pagate e da pagare relative a marzo, aprile, maggio e giugno, contributi, ritenute e tasse varie, più debiti nei confronti dei fornitori. Altra notizia di ieri è che Tony Tiong avrebbe contattato direttamente i giocatori, pare contattando telefonicamente Coli Saco che parla inglese, per dire a tutti che salderà gli stipendi non pagati. Una mossa singolare, quella di patron Tiong, che avrebbe così saltato il proprio consiglio di amministrazione per arrivare a rassicurare i giocatori, ormai pronti a cercare squadra altrove.

Giuseppe Poli