Palini racconta il beato don Enrique

Il libro sul vescovo argentino con avi montegiorgiosi: "Il suo motto: ‘un orecchio al popolo, uno alla parola di Dio’"

Palini racconta il beato don Enrique

Anselmo Palini e don Pierluigi Ciccarè

Parole intense colme dello spirito di cristianità quelle che hanno raccontato Monsignor Enrique Angelelli, vescovo di La Rioja in Argentina, ucciso il 4 agosto del 1976 dalla dittatura militare e dichiarato Beato da Papa Francesco. Venerdì sera presso il cineteatro Manzoni di Montegiorgio, si è tenuta la presentazione del libro ‘Enrique Angelelli’. Soltanto il Vangelo’ scritto dal saggista Anselmo Palini, che nell’occasione ha dialogato con don Pierluigi Ciccarè parroco di Montegiorgio. Un libro in cui si ricostruiscono in modo articolato le vicende storiche dell’Argentina fra la fine degli anni 60’ per arrivare fino alla storia contemporanea. La crisi politica dell’Argentina, l’ascesa al potere del regime militare, le persone scomparse, le crudeli torture. In tutto questo si innesta la storia di Giovanni Angelelli che a 15 anni era partito da Montegiorgio per cercare fortuna in Argentina, un contadino umile che saldo ai valori delle fede si aveva conosciuto Celina Carletti originaria di Cingoli da cui ebbe tre figli fra cui Enrique Angelelli. "Questo testo è più che mai attuale ai giorni nostri – racconta Anselmo Palini –. Oggi ascoltiamo di due conflitti sentiamo parlare di armi, di missioni, ma nessuno che cerca la pace. Il motto preferito di Enrique Angelelli era molto semplice: ‘un orecchio al popolo, un orecchio alla parola di Dio’. La sua opera era quella di reincarnare lo spirito del Vangelo, di raccontare storie che profumavano di Vangelo".

La storia di Enrique Angelelli, è stata quella di un predestinato, subito dopo il seminario viene mandato a studiare a Roma, cosa concessa a pochi a quel tempo. Nel 1960 diviene vescovo ausiliare e nel 1968 nominato vescovo di La Rioja, mostrandosi sempre molto vicino al movimento studentesco e quello operaio. Nel 1970 arriva il golpe militare e lui si mostra subito molti critico verso il regime. Il 4 maggio del 1976 simulando un incidente stradale Monsignor Angelelli venne ucciso, bisognerà aspettare il 2006 prima che la verità torni a galla. Durante la sua missione Monsignor Angelelli ha avuto occasione di incontrarsi con il Cardinale Bergoglio, e sarà proprio Papa Francesco il 27 aprile del 2019 a dichiararlo Beato". Le celebrazioni a Montegiorgio sono proseguite sabato con l’incontro con Monsignor Dante Braida, attuale vescovo di La Rioja, che ha donato alla comunità montegiorgese una reliquia di Monsignor Angelilli e la Santa Messa ufficiata domenica nella chiesa di San Giovanni.

Alessio Carassai