Protesta pastori Fermo, latte sulla Mezzina. "Anche il nostro va pagato di più"

Hanno svuotato i contenitori sulla Mezzina

La protesta dei pastori del Fermano

La protesta dei pastori del Fermano

Fermo, 13 febbraio 2019 - «Chiediamo un giusto prezzo per il nostro latte». Sono le parole di Davide Dessì, giovane rappresentante degli allevatori e pastori del Fermano, che nel primo pomeriggio di ieri, in prossimità della stazione di servizio lungo la strada Mezzina, hanno dato vita alla protesta del latte. Alla manifestazione hanno aderito circa una trentina di produttori di tutto il territorio provinciale. «La nostra è una protesta non violenta – spiega Davide Dessì, allevatore 25enne di Montegranaro – che vuole essere di sostegno agli allevatori sardi, che per primi hanno avuto il coraggio di iniziare questa battaglia che riguarda tutti i pastori e produttori di latte d’Italia. Dobbiamo alzare la testa e dire basta alle cooperative che impongono prezzi. Gestiscono un’azienda con mio fratello, da sette anni abbiamo visto solo cali nel prezzo del latte. Di contro, sono aumentate le materie prime e gli strumenti per mandare avanti quest’attività, senza considerare i danni collaterali di lupi che aggrediscono e uccidono il bestiame. Noi produciamo indotto in questo territorio: facciamo lavorare veterinari, agricoltori, aziende specializzate nella lavorazione della lana e altro. Siamo qui per chiedere alle forze politiche di ascoltarci. Chiediamo un giusto prezzo per il nostro latte che possa concedere un futuro alle nostre attività ed ai nostri figli». Per dare forma alla protesta, i produttori-pastori intorno alle 15 hanno rovesciato decine e decine di litri di latte fresco in mezzo alla strada. «Ormai costa di più l’acqua in bottiglia – commenta Roberto Ghisu – se continua così, il nostro latte farà tutto questa fine».

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Alla manifestazione ha partecipato anche Mauro Lucentini, coordinatore provinciale della Lega. «Molte di queste famiglie sono di origine sarda – commenta – trapiantante nel Fermano da decenni e perfettamente integrate con il tessuto sociale del territorio. Famiglie che lavorano realizzando prodotti di alta qualità. Proprio questa mattina mi sono sentito con il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, che già ci ha dimostrato tutta la sua vicinanza in occasione della crisi dell’ippica, sbloccando pagamenti arretrati fermi da mesi. Va fissato un prezzo in tutta Italia di un euro più Iva al litro, un prezzo che garantirà qualità del prodotto. Occorrono anche controlli in tutta la filiera, infatti, ho sentito di formaggi sardi e romani realizzati con latte della Romania. Gira che ti rigira siamo sempre lì, va tutelato il Made in Italy».