
E’ un tipo di frode ideato allo scopo di rubare importanti informazioni sensibili come numeri di carta di credito, password...
E’ un tipo di frode ideato allo scopo di rubare importanti informazioni sensibili come numeri di carta di credito, password e dati relativi al conto bancario per poi penetrare nel sistema informatico della vittima e rubarle denaro. Tecnicamente è stato soprannominato phishing ed è lo stratagemma per indurre gli utenti a rivelare, con l’inganno, informazioni personali o finanziarie attraverso un’email o un sito web, ma sempre più spesso anche tramite messaggi in arrivo da applicazioni molto usate come Whatsapp e Facebook.
Nella trappola del phishing era caduto un uomo di Monte Urano che, però, grazie all’intervento dei carabinieri, aveva potuto scoprire chi l’aveva raggirato. I militari di Monte Urano, a conclusione di una prolungata attività investigativa condotta con l’analisi di documenti bancari e tabulati telefonici, avevano infatti denunciato alla competente autorità giudiziaria una tunisina 55enne, residente nel Bresciano, per il reato di frode informatica.
La donna è comparsa davanti al giudice del tribunale di Fermo e, al termine del processo, è stata condannata a due anni di reclusione. La 55enne, mediante un accesso abusivo al sistema informatico, aveva prelevato la somma di 2.500 euro dalla carta Postepay Evolution di un 70enne monturanese, trasferendola su una propria carta della stessa tipologia. La vittima, accortasi dell’ammanco di denaro per un’operazione mai compiuta, si era rivolta ai carabinieri di Monte Urano, che avevano subito avviato le indagini e smascherato la truffatrice.
Fabio Castori